Gli Usa vendono le proprie armi più velocemente agli alleati: in ballo 45 miliardi di export all’anno

Il Pentagono, in funzione anti Cina, e con l’avallo del Congresso ha avviato una campagna ad ampio raggio per rifornire gli arsenali militari dei paesi alleati che hanno sostenuto l’Ucraina.

Il Pentagono il mese scorso ha creato una task force (tiger team) composta di alti funzionari dei vari Dipartimenti al fine di velocizzare le vendite di armi statunitensi.

Il cosiddetto tiger team dovrà trovare le procedure per consentire al Dipartimento della Difesa di razionalizzare i programmi di armamento leggero e pesante per snellire le vendite di droni, pistole, elicotteri, carri armati e altri tipi di armi.

Il Pentagono è deputato alla vendita di armi all’estero con la supervisione del Dipartimento di Stato che utilizza i 45 miliardi di dollari di vendite annuali di armi come strumento di politica estera per diffondere l’influenza americana.

Il via del Congresso Usa

Il mese scorso il vicesegretario alla Difesa Kathleen Hicks ha firmato un documento che autorizza la creazione del citato tiger team, che è co-presieduto da Sasha Baker, vice sottosegretario alla Difesa per la politica delle acquisizioni e da Bill LaPlante, sottosegretario alla Difesa per l’acquisizione e il sostegno. Fanno parte della squadra anche alti funzionari del Pentagono, inclusi i rappresentanti di ciascuno dei servizi segreti.

Le fasi techiche del processo

I funzionari statunitensi che lavorano con i paesi che hanno richiesto nuovi droni dovranno redigere meglio le proproste rimuovendo quei blocchi che hanno ad oggi rallentato le vendite, ha affermato un funzionario della Difesa al WP.

Come possiamo fare per migliorare ed eliminare le inefficienze dal sistema che si applicherà a tutti i paesi con cui lavoriamo?” Inoltre, con alcuni sistemi d’arma, il Pentagono approva i contratti solo una volta all’anno, quindi gli ordini che non rispettano tale scadenza vengono trattenuti fino al ciclo successivo, hanno affermato i funzionari.

Il Dipartimento di Stato sta fornendo ulteriori indicazioni pratiche per favorire e velocizzare tali valutazioni al Pentagono.

Il programma di vendita di armi all’estero è stato sempre considerato non prioritario e spesso rallentato, per scongiurare la vendita di un pezzo di tecnologia sensibile. I funzionari americani prima di vendere un proprio pezzo di armamento analizzavano attentamente l’esercito del paese interessato per valutare se aveva o meno personale all’altezza ed in grado di garantire la necessaria sicurezza per mantenere il sistema d’arma lontano dagli interessi del nemico. Negli anni è stato, però, constatato che questo processo lento ha spesso invogliato i paesi stranieri ad acquistare armi altrove.

L’ex segretario della Marina Richard Spencer ha detto di aver accolto favorevolmente la revisione del Pentagono, ma ha anche avvertito che il Pentagono applica spesso cerotti invece di condurre una vera e propria revisione.

Gli Usa vendono le proprie armi più velocemente agli alleati: in ballo 45 miliardi di export all’anno

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