Da gennaio 2018 Google si sta attrezzando per fornire ai suoi utenti nuovi strumenti di protezione e persuasione quando si viene reindirizzati a contenuti indesiderati o fittizi. Google lo farà tramite Chrome, dando anche la possibilità ai proprietari dei siti di verificare se ci sono violazioni sulle loro piattaforme. Le violazioni dei siti si presentano come un comando che sembra avere una funzione ma una volta cliccato si comporta in maniera diversa. Ad esempio, può avere l’aspetto di un pulsante per riprodurre un video ma rimanda l’utente su un download non desiderato, oppure ha l’aspetto di un pulsante di chiusura di una finestra ma apre invece delle finestre non desiderate. Un numero davvero limitato di sviluppatori usa la flessibilità e la potenza del web per approfittarsi degli utenti e reindirizzarli verso destinazioni diverse da quelle volute. Tra i riscontri che riceviamo dal desktop, 1 su 5 racconta di essersi imbattuto in un qualche tipo di contenuto indesiderato. Da gennaio il blocco popup di Chrome impedirà ai siti con questi tipi di gravi violazioni di aprire nuove finestre. Per aiutare i proprietari dei siti la società lancia nella Google Search Console anche l’Abusive Experiences Report: lo strumento potrà essere usato se vengono rilevate violazioni sul proprio sito e migliorare l’esperienza dell’utente. “Le gravi violazioni non risolte entro 30 giorni attiveranno il blocco di nuove finestre e tab”, aggiunge Google.