Gordon Sondland, nuovo ambasciatore dell’Unione europea, inviato a Bruxelles, ha dichiarato che gli Stati Uniti e L’Unione europea devono superare le dispute commerciali per resistere ed affrontare insieme l’aggressione economica cinese.
Sondland, citando preoccupazioni come sovrapproduzione cinese, sussidi statali e regole che richiedono alle società straniere di condividere il loro know-how con le imprese cinesi ha dichiarato “Vedo delle reali opportunità per le relazioni transatlantiche che hanno la possibilità di divenire una forza in grado di ridurre l’aggressione economica cinese e le pratiche commerciali sleali”.
Esprimendosi poi con un noto costruttivo ha poi aggiunto “Condividiamo tutti un interesse nel vedere la Cina offrire un maggiore accesso al mercato ed eliminare pratiche commerciali sleali, e insieme possiamo insistere affinché la Cina intraprenda i passi necessari per consentire alla sua economia di operare in modo più equo”.
La decisione di Trump di abbandonare l’accordo nucleare iraniano, la sua imposizione di dazi sulle esportazioni di metalli dell’UE e la sua insistenza che gli alleati europei aumentino le spese militari e abbassare le tariffe di importazione hanno rovesciato legami transatlantici di vecchia data e caldi.
Nonostante le tariffe di Trump sulle esportazioni europee, Bruxelles condivide la preoccupazione di Washington per i mercati chiusi della Cina e quello che i governi occidentali affermano essere il dominio di Pechino sul commercio globale attraverso l’intervento statale e i sussidi.
Tuttavia, l’Unione europea e gli Stati Uniti hanno strategie diverse per come affrontare la politica economica cinese.
Trump ha colpito la Cina con miliardi di dollari di tariffe a luglio e sta considerando l’ipotesi di imporre ulteriori dazi sulle importazioni cinesi per altri 200 miliardi di dollari. L’Unione europea respinge tale approccio, affidandosi invece a forum globali come l’Organizzazione mondiale del commercio per ridurre l’eccesso di capacità di acciaio ed evitare sussidi che distorcono il mercato.