Il governo belga fa un passo in dietro e si chiama fuori dalla crisi catalana e attraverso il ministro belga della Giustizia, Koen Geens, fa sapere che “il mandato di arresto europeo emesso da Madrid nei confronti del deposto presidente Carles Puigdemont e di quattro ministri della Generalitat è una questione “esclusivamente giudiziaria”.
Geens ha spiegato che tra gli stati membri dell’Ue, il mandato di arresto europeo ha sostituito quella che prima del 2004 la vecchia disciplina dell’estradizione: “Il procedimento è esclusivamente giudiziario. A differenza che nell’estradizione, il potere esecutivo non partecipa alla procedura. Tutto avviene tramite contatti diretti tra le autorità giudiziarie”, e aggiunge che i motivi di rigetto di un mandato di arresto “sono definiti con maggior precisione che nel regime dell’estradizione. In certe situazioni è possibile rifiutare l’esecuzione di un mandato di arresto europeo”.
La procedura prevede che la persona colpita da mandato di arresto europeo sia privata della libertà e che entro 24 ore compaia davanti al giudice istruttore, il quale decide se confermare la detenzione. Dopo questo passaggio, la decisione se eseguire o meno il mandato di arresto europeo deve essere adottata entro 15 giorni. Tanto la Procura quanto la persona colpita dal mandato di arresto possono ricorrere a una seconda istanza, che ha a sua volta 15 giorni per decidere. Al termine del procedimento, se si è deciso di eseguire il mandato la persona deve essere consegnata allo Stato in cui è ricercata entro 10 giorni.
Per la Catalogna è stato un elettroshock: per ordine di una giudice spagnola, sono scattate ieri le manette per 8 dei 13 membri del Governo eletto democraticamente del presidente Carles Puigdemont, accusati di «sedizione» e «ribellione» per avere portato avanti senza violenza il progetto politico dell’indipendenza catalana. Decine di migliaia di persone sono scese in piazza già questa sera in tutte le città catalane al grido di «Llibertat» e di «Non è giustizia, è dittatura!» per denunciare l’incarcerazione del Govern.