(di Massimiliano D’Elia) Ieri era stato programmato un consiglio dei ministri in tarda serata: fumata nera. Tante le liti registrate all’interno della maggioranza tant’è che la riunione “ultima chance” del consiglio dei ministri è stata fissa a questa sera alle ore 21. Stanotte, quindi, è obbligatorio far uscire il decreto fiscale e il Documento programmatico di bilancio perché alle ore 23.39 cade la “dead line” per inviare il testo della manovra economica italiana a Bruxelles.
Il nodo principale è la posizione ferma assunta da Italia Viva sull’abolizione di quota 100. Luigi Di Maio, invece, sostiene che è una misura che non deve essere toccata. Sempre Di Maio ieri pomeriggio ha detto no anche all’ipotesi di finestra unica, che rappresenta il minimo sindacale per i renziani. La finestra unica è nell’agenda anche del ministro dell’Economia Roberto Gualtieri. Perché i risparmi che si porterebbe dietro, quasi 700 milioni il primo anno e più di un miliardo il secondo, sono essenziali per far salire a 3 miliardi nel 2020 e a 6 miliardi dal 2021 le risorse per l’auspicato taglio al cuneo fiscale. Risorse che occorrono anche per il fondo unico per la famiglia.
Altra questione è il taglio delle detrazioni selettivo per i redditi sopra 100-120 mila euro, si registra al riguardo il disaccordo di Italia Viva che dissente anche dall’aumento delle accise sul gasolio.
Via libera, invece, alla sugar tax che potrebbe essere fissata a 0,6-0,7 euro al Kg e che potrebbe valere circa 250 milioni l’anno.
Altro denaro potrebbe venire dalle misure che si stanno studiando per combattere l’evasione fiscale, abbassando le soglie di punibilità. In realtà, come scrive Il Sole 24Ore, i reati fiscali punibili con il carcere esistono già (sono previsti dal decreto legislativo 74 del 2000), e le soglie che fanno scattare il reato sono state alzate nel 2015 dal governo Renzi. Lo stesso che ha riportato a 3mila euro il tetto per i pagamenti in contanti.
Sempre ieri sono arrivate buone notizie per il rinnovo dei contratti dei dipendenti pubblici che ammonterebbe a 3,175 miliardi il finanziamento nel corso degli anni: Per il 2020 solo 300 milioni in più, da 1,4 a 1,7 miliardi.
Il deficit dovrebbe attestarsi a 14,4 miliardi, con risorse aggiuntive (5-5,5 miliardi) derivanti dal pacchetto antievasione, dalla spending review (2 miliardi) e dalla revisione delle tax expenditures.