Governo, “scontro totale”. Giorgetti informa gli Usa sul post voto. Sondaggi ancora incerti

(Massimiliano D’Elia) Incontro al Four Season di Milano tra Giancarlo #Giorgetti e l’Ambasciatore Usa in Italia Lewis #Eisenberg. Si è trattato di un incontro per celebrare le industrie americane e italiane. Giorgetti e Eisenberg hanno parlato anche del viaggio di Matteo #Salvini, previsto per il 9 giugno in Usa, dove dovrebbe incontrare il vice presidente americano Mike #Pence. Un viaggio, ha spiegato Giorgetti al diplomatico, che potrebbe essere rimandato, ovvero annullato in vista del post voto del 26 maggio. Il numero due della Lega sicuramente ha colto l’occasione per relazionare al diplomatico americano la situazione che si potrebbe creare il 27 maggio.

Probabilmente si è parlato di tante opzioni. Opzioni già palesate dal Quirinale: da un Conte bis – Governo del Presidente con rimpasto ad un eventuale governo tecnico in attesa di nuove elezioni a ottobre, prima dei lavori della legge finanziaria. Un relazionarsi con l’americano che potrebbe essere letto come una richiesta di riportare a Washington la probabile rottura dell’insolito governo gialloverde. Un governo, ha sottolineato Giorgetti, troppo ingessato dalle paure e dall’incompetenza dei 5S.

Non a caso Ieri su La Stampa Giorgetti ha parlato di storia d’amore politica finita. Salvini, secondo Giorgetti, si comporta con lealtà e lo fa anche oggi, di fronte al fuoco di fila dei 5 Stelle, manifesta una lealtà che va contro la ragionevolezza.

Sempre su La Stampa Giorgetti ha anticipato quello che pensa e sembra farà Salvini dopo il 26 maggio: se non andranno in porto i provvedimenti della Lega, dalla flat tax, al decreto sicurezza bis, all’autonomia regionale, allo sblocca-cantieri, si chiuderà il sipario sul governo.

Consiglio dei Ministri

Ieri sera alle venti il secondo tempo del Consiglio dei Ministri. Il premier Conte ha “cassato” il decreto Sicurezza bis, dicendo che c’erano “alcune criticità condivise anche dal Colle”. Salvini: “Attendo di capire quali sono le criticità”. Di Maio, invece, ha proposto il decreto Famiglia. Il risultato è stato un nulla di fatto per entrambi, tutto rinviato dopo il voto di fine maggio.

Sea Watch e magistrati in piazza

Dopo il caso della Sea Watch dove la procura di Agrigento ha sequestrato la nave e fatto sbarcare i migranti, Salvini ha iniziato a nutrire  dubbi sulla lealtà di Luigi di Maio e del presidente del Consiglio Giuseppe Conte.

La decisione della magistratura di autorizzare lo sbarco di migranti in Italia è stata troppo disinvolta per non essere stata “architettata e studiata” prima. Si pensa ad un “accordo” tra i Cinque stelle e pezzi della magistratura per sabotare tutta la linea leghista sulla lotta all’immigrazione incontrollata.

Ieri Salvini a “Quarta Repubblica” da Del Debbio:”Se il procuratore Patronaggio li ha fatti sbarcare per arrestare l’equipaggio e sequestrare la nave che non sarà più in giro nel mediterraneo, allora mi può andar bene, ma se la nave continuerà ad andare a zonzo per il mediterraneo allora avrei delle valutazioni diverse”. In ogni caso, ha chiosato Salvini: “II procuratore si è preso la responsabilità di dire si allo sbarco”.

I magistrati si sentono attaccati e il capo della Procura di Torino Armando Spataro ha invitato i suoi colleghi  di scendere in piazza contro il ministro dell’Interno: “Stringiamoci attorno a loro, se necessario scendiamo in piazza in loro onore, parliamo e informiamo”.

Di Maio sulla vicenda evidenzia lo strappo in corso con la Lega: “Se il ministro dell’Interno viene a sapere che stanno sbarcando da una nave dei migranti mentre sta in un talk show è lui che deve spiegare, non noi. Noi siamo leali e sostenitori della politica che abbiamo portato avanti fino ad ora sui migranti. Io sono stato anche uno di quelli che si è autodenunciato sulla questione Diciotti. Sono stato archiviato e questo dimostra che avevamo fatto bene”.

I sondaggi segreti

Una cosa è certa. Il 27 maggio dopo lo spoglio e il consolidamento dei dati elettorali, si dovrà per forza agire per togliere quanto prima l’Italia dall’antipatico “pantano” che si è creato. Il siparietto creatosi negli ultimi mesi tra le due forze di governo non ha favorito ad accrescere il gradimento dei due partiti di maggioranza. I sondaggi “segreti” commissionati da 5S e Lega, mostrano che entrambi rasentano 5S il 20 per cento e Lega il 30 per cento. Dati che non cambiano di fatto nulla per giustificare un cambio di marcia. Laddove, invece, la Lega dovesse raggiungere il 32 per cento con un exploit di Fratelli d’Italia e il M5S sotto il 20 per cento, tutto cambia. Ai posteri l’ardua sentenza.

 

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