La Grecia è in trattative avanzate con Israele per l’acquisizione di un sistema di difesa antimissile, ispirato al celebre Iron Dome israeliano, con l’obiettivo di potenziare la propria sicurezza nazionale e proteggersi da minacce aeree emergenti. Il progetto, dal valore stimato di due miliardi di euro, rappresenta una parte fondamentale del programma di modernizzazione delle forze armate greche, volto a garantire la sicurezza del paese fino al 2035.
Nonostante le recenti distensioni diplomatiche con la Turchia, Atene continua a investire nel proprio apparato militare. La decisione è stata accelerata dalle preoccupazioni legate alla crescente capacità tecnologica turca, in particolare per quanto riguarda lo sviluppo di droni militari come il Bayraktar TB2, utilizzati con successo in conflitti recenti in Ucraina e nel Caucaso.
Il ministro della Difesa greco, Nikos Dendias, ha presentato il piano di difesa al Parlamento, sottolineando la necessità di adattare le capacità militari greche alle nuove sfide del XXI secolo, tra cui la crescente minaccia di attacchi con droni e missili. La Grecia, infatti, ha osservato attentamente l’efficacia delle difese israeliane contro razzi a corto raggio lanciati da gruppi militanti e vuole replicare un sistema simile per proteggere le proprie infrastrutture strategiche.
Caratteristiche del sistema di difesa proposto
Il sistema di difesa che la Grecia intende acquisire potrebbe essere basato su tecnologie simili a quelle dell’Iron Dome israeliano, che ha dimostrato una capacità di intercettazione superiore al 90% contro razzi e droni a corto raggio. Questo sistema è stato sviluppato in collaborazione con gli Stati Uniti e si è dimostrato particolarmente efficace nel proteggere aree densamente popolate. Tuttavia, la versione greca potrebbe includere ulteriori capacità adattate alle esigenze specifiche del Paese, come la protezione da minacce a lungo raggio.
Oltre all’acquisizione del sistema antimissile, il piano di modernizzazione delle forze armate greche prevede un budget complessivo di 12,8 miliardi di euro entro il 2035. Esso include non solo difese aeree, ma anche il potenziamento della flotta navale, l’acquisizione di nuovi aerei da combattimento e il miglioramento delle capacità di guerra elettronica. Una parte significativa di questi investimenti sarà destinata alla creazione di un’infrastruttura difensiva avanzata contro attacchi con droni, ritenuti sempre più una minaccia emergente.
Dettagli sulle trattative
Fonti vicine al governo greco hanno confermato che i colloqui con Israele sono in fase avanzata, e si prevede che l’accordo possa includere trasferimenti di tecnologia e cooperazione industriale. Questo potrebbe non solo rafforzare le difese greche, ma anche aprire nuove opportunità per l’industria della difesa locale, con la possibilità di produrre componenti direttamente in Grecia. La collaborazione tra i due paesi si inserisce in un più ampio contesto di partenariato strategico che coinvolge anche la cooperazione energetica e diplomatica nel Mediterraneo orientale.
Immagine generata con IA
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