Fonti governative citate oggi dall’agenzia di stampa “Ana-Mpa” hanno riferito che Alexis Tsipras, primo ministro greco, durante la riunione di ieri al Consiglio europeo ha affermato che l’Unione europea ha bisogno di un’agenda per un’Europa sociale che controbilanci il patto di bilancio, sottolineando come il “pilastro europeo” dei diritti sociali debba essere attuato in un’ottica di contrappesi rispetto alle misure fiscali per il pareggio di bilancio.
Secondo quanto riportato dalla stampa greca, la Commissione europea, Francia, Italia, Svezia e Portogallo avrebbero sostenuto la proposta, mentre la Germania avrebbe lasciato margini di trattativa rispetto al tema rilanciato da Tsipras.
Tsipras, prima del vertice di ieri, ha definito la proposta del presidente del Consiglio europeo Donald Tusk, circa l’abolizione del sistema delle quote di redistribuzione dei migranti tra i paesi dell’Ue, “infelice, fuori tempo e non necessaria” ribadendo che per la Grecia “non è così importante che alcuni paesi accolgano 200 o mille rifugiati e che il paese ellenico non accetterà alcun tipo di cambiamento all’attuale accordo sulle politiche europee in materia di immigrazione”.
Sulla questione dei finanziamenti, il ministro greco ha sostenuto che strumenti più flessibili rifletterebbero meglio la realtà attuale e consentirebbero ai paesi terzi di assorbire i fondi, con il fine di integrare gli obiettivi del paese ellenico nella politica migratoria dell’Ue.
Tsipras ha sottolineato che, nonostante le divergenze su diverse questioni nazionali e ideologiche, è stata proprio la questione della gestione dei flussi migratori a portare il capo di Stato turco ad Atene: sostenere i confini sudorientali dell’Ue diventa sempre più importante.