Secondo quanto riportato dall’agenzia Nova, il governo di Atene ha presentato un appello contro la decisione della giustizia greca sulla concessione dell’asilo ad uno degli otto golpisti turchi fuggiti in Grecia dopo il fallito colpo di Stato del luglio 2016 in Turchia. È quanto si apprende dalla stampa di Atene, dopo la decisione di ieri del terzo comitato indipendente greco per l’asilo. Tale organismo, come riportato dall’agenzia “Ana-Mpa”, ha stabilito che non ci sono sufficienti prove per affermare che il pilota dell’elicottero, con il quale gli otto golpisti sono fuggiti dalla Turchia, abbia preso realmente parte al tentativo di colpo di Stato del 2016 per il quale è perseguito da Ankara con l’accusa di crimini di guerra.
La mossa del governo di Atene è stata avanzata dopo che ieri la Turchia ha minacciato possibili conseguenze nelle relazioni bilaterali con la Grecia a seguito delle decisione di concedere l’asilo al presunto golpista turco.
Il governo greco ha ribadito di non sostenere in alcun modo i golpisti e che il sistema giudiziario ellenico è pienamente indipendente. Dal ministero degli Esteri di Ankara è stata espressa ieri sera una condanna per la concessione dell’asilo a uno dei partecipanti al tentato colpo di Stato dell’estate 2016, in quanto con tale decisione la Grecia avrebbe “dimostrato ancora una volta di essere un paese che protegge i golpisti”. Gli altri sette golpisti rimangono intanto in attesa di una decisione sulla richiesta di asilo, mentre la loro mancata estradizione disposta finora dalle autorità di Atene rischia di causare nuove tensioni con il paese confinante.
Anche lo scorso dicembre, durante la storica visita del presidente turco Recep Tayyip Erdogan ad Atene, era stato toccato il tema dei golpisti fuggiti in Grecia. Erdogan aveva parlato nell’occasione di una questione “molto importante per il futuro dei nostri paesi”. Il presidente ha risposto ad alcune domande sulla mancata estradizione da parte della Grecia degli otto presunti golpisti fuggiti nel paese confinante dopo il fallito colpo di stato del 2016: “Certamente siamo rattristati e il nostro rispetto per la magistratura greca è stato disturbato – ha detto -. Siamo preoccupati e se non ci sarà l’estradizione ne trarremo le conseguenze sul funzionamento del sistema giudiziario greco. Ma dall’altra parte le relazioni militari, commerciali e politiche tra i nostri paesi continueranno a rafforzarsi in maniera risoluta e positiva”.