Gregoretti, ammiraglio De Felice: “Non sussistono i presupposti del delitto di sequestro persona”

Il leader della Lega, Matteo Salvini, a quanto pare è stato messo sulla “graticola”. La doccia fredda: il Tribunale dei Ministri di Catania ha chiesto di poter procedere contro il leader della Lega per sequestro di persona per le decisioni quando era ministro dell’Interno.

Ora si passerà al voto in Aula dove Luigi Di Maio è stato lapidario: “Quando bloccammo la Diciotti, era perché l’Europa non ci ascoltava. Un anno dopo, la redistribuzione funzionava, quindi il blocco della Gregoretti non fu un’azione decisa dal governo, ma dal ministro dell’Interno Salvini. In questo caso l’interesse pubblico prevalente non c’era, fu un’azione personale“.

Per avere il parere di un esperto abbiamo ritenuto opportuno intervistare l’Ammiraglio di Divisione della riserva della Marina Militare, Nicola De Felice.

Ammiraglio ci aiuti a chiarire le idee sull’intera vicenda, secondo il suo punto di vista e secondo le norme vigenti.

La decisione del Tribunale dei Ministri di promuovere l’iter indagatorio contro il Sen. Salvini per il caso Nave Gregoretti è in netto contrasto con le sentenze della CEDU (Corte Europea dei Diritti dell’Uomo) che hanno sempre riconosciuto il diritto dell’Italia a non fare sbarcare i migranti clandestini nei propri porti se non in caso di situazione di emergenza. La stessa decisione del Tribunale dei Ministri appare un inverosimile attacco politico in quanto non tiene minimamente conto che l’ex Ministro dell’Interno ha agito in quel modo garantendo la doverosa azione politica che ha permesso di assicurare la sovranità dello Stato nelle sue acque territoriali, in ossequio alla Legge del Mare delle Nazioni Unite ed al Codice della Navigazione, sulla base della tutela degli interessi nazionali definiti dell’autorità politica democraticamente eletta dal popolo sovrano, ai sensi dell’articolo 1 della Costituzione.
Inoltre, non ha tenuto conto del professionale parere della procura di Catania guidata dal PM Zuccaro che ne aveva chiesto chiesto l’archiviazione : “Non sussistono i presupposti del delitto di sequestro persona – si legge tra le carte della procura – né di nessun altro delitto, e ciò anche a prescindere dalle valutazioni in ordine sia alla riconducibilità o meno della condotta del Ministro alla categoria degli atti politici o di alta amministrazione sia alla sindacabilità giurisdizionale degli atti politici o di alta amministrazione”.
Secondo l’autorevole giudizio del dottor Zuccaro non ci sono dubbi: sul caso della nave Gregoretti, per Salvini andava chiesta l’archiviazione. “Questo PM – si legge nella parte finale del documento firmato da Zuccaro – ritiene che l’avere prolungato per circa tre giorni la permanenza a bordo della nave Gregoretti dei migranti salvati in mare da unità militari italiane – garantendo comunque loro assistenza medica, viveri e beni di prima necessità, e consentendo l’immediato sbarco di coloro che presentavano seri problemi di salute e dei minorenni – e ferma restando l’intenzione ministeriale di assegnare il POS in tempi brevi consentendo lo sbarco ed il trasferimento in “hotspot” per la fase di identificazione, non costituisca una illegittima “privazione” della libertà personale punibile ai sensi dell’art. 605 c.p”. Chiara dunque sia la posizione della Corte Europea che quella della Procura di Catania, diversa dunque da quella del Tribunale dei Ministri. E nel frattempo nessuno si preoccupa del dissequestro della nave ONG Sea Watch 3 della Carola Rackete che ha infranto le norme internazionali, calpestato le leggi nazionali sulla sicurezza e speronato una nave da guerra italiana (riconosciuta dalla Cassazione), mettendo a repentaglio la vita di 5 dei nostri militari. Siamo oramai fuori da ogni oggettiva logica del buon senso!

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Gregoretti, ammiraglio De Felice: “Non sussistono i presupposti del delitto di sequestro persona”

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