Il ministro dell’economia e finanze Roberto #Gualtieri ospite di Lucia Annunziata a “Mezz’ora in più”, su Rai3 ha parlato di una manovra da circa 30 miliardi, che sfrutterà “al massimo i margini di flessibilità consentiti dalle regole europee e che porterà a una piccola espansione“.
Una manovra che punterà su un grande piano di investimenti green, alla tedesca, e su un primo taglio del costo del lavoro. Oltre alla leva del deficit che sarà fissato “con una saggia via di mezzo” tra il 2% e il 2,4%, verosimile il 2,2%, il governo starebbe pensando di rimodulare in maniera selettiva l’Iva, da legare agli incentivi ai pagamenti elettronici, con l’obiettivo di produrre “una riduzione dell’Iva e non un aumento”.
Ci dovrebbero essere rincari per le aree più a rischio evasione come i servizi e riduzioni “per i beni a largo consumo”, tipo la carne.
Gualtieri ha precisato che sono solo idee e che non è stato scritto ancora nulla.
Alle parole del ministro dell’economia si è registrato molto nervosismo nella maggioranza. Rimodulare l’iva non piace proprio a tutti, perchè sarebbe difficile spiegarlo agli elettori. Sarebbe un assist incredibile alle forze dell’opposizione.
Un dirigente del Pd ha detto: “Sarebbe stato preferibile aumentare il deficit, ma Gualtieri non intende farlo“.
Netto il “no” di Stefano Fassina, deputato di Leu. E Matteo Renzi è pronto a votare contro al Senato, dove Italia Viva è determinante.
Il centrodestra parla di una “grandinata fiscale”. E gli stessi negozianti, per voce di Confcommercio bocciano l’ipotesi di scambiare aumenti Iva o “aliquote differenziate” con un taglio del cuneo fiscale.
Il problema è che il governo M5s-Lega ha lasciato “il conto del Papeete da pagare”, denuncia Gualtieri, spiegando che l’intervento sull’Iva nasce anche dalla necessità di porre rimedio agli errori di Salvini.
“L’aumento Iva l’ha lasciato il governo Gentiloni“, ribatte Giancarlo Giorgetti. Una scelta, comunque, non e’ stata ancora fatta e un confronto decisivo sulle proposte del Tesoro dovrebbe esserci a Palazzo Chigi già in nottata e di sicuro prima del Consiglio dei ministri sul Def.
Il nuovo esecutivo, comunque, non cancellerà, assicura Gualtieri, le due misure di bandiera dei gialloverdi, reddito di cittadinanza e quota 100, perchè “un governo serio” non cambia di continuo “la situazione”, in particolare quella previdenziale.
Certo è che Quota 100 è una misura che andrà ad “esaurimento” se non verrà rifinanziata. Per quanto riguarda il reddito di cittadinanza bisognerà “rafforzare le politiche attive”. Anche per il 2020, spiega ancora il ministro, ci sarà un pò di spending review ma senza andare a toccare “scuola, sanità e università” perchèsarebbe “controproducente”. Anzi, si cercherà di avviare il “superamento del superticket” e di dare un primo segnale di attenzione anche alla famiglia, non solo “con la riduzione o azzeramento delle rette per i redditi medio bassi ma anche la costruzione di nuovi asili nido“.