Il Washington Post, dopo aver intervistato alcuni alti funzionari militari americani, ha lanciato l’allarme di una possibile guerra civile a seguito dei risultati delle prossime elezioni presidenziali del 2024. La terribile predizione, dopo la crisi interna tra gli apparati della Difesa americana, a seguito dell’attacco di un anno fa a Capitol Hill.
A riferirlo al WP, alti gradi della Difesa a stelle e strisce: “siamo sempre più preoccupati per le conseguenze delle elezioni presidenziali del 2024 e per il potenziale caos all’interno delle nostre forze armate, che metterebbe tutti gli americani in grave pericolo. Uno dei punti di forza del nostro Esercito è che è composto da tutta la popolazione americana, diversificata per estrazione sociale, razza e credo religioso. Ma questa particolarità può rivelarsi una debolezza difficile da riuscire a risolvere per tempo.”
Il 6 gennaio scorso un numero importante di veterani e militari in servizio hanno preso parte all’attacco del Campidoglio, due su dieci aveva un trascorso nella Difesa. Un esempio fra tutti il caso emblematico di centoventiquattro ufficiali in pensione, facente parte del gruppo patriottico “Flag Officers 4 America”, che hanno pubblicato una lettera aperta verso le istituzioni che riprendeva la narrativa di Donald Trump sulla illegittimità delle elezioni.
Di recente il generale Thomas Mancino, comandante della Guardia nazionale dell’Oklahoma, ha rifiutato l’ordine del presidente Biden che imponeva il vaccino contro il coronavirus a tutti i membri della Guardia nazionale.
Mancino ha sostanziato la sua posizione affermando che la Guardia dell’Oklahoma, se non mobilitata a livello federale, dipende dal governatore repubblicano dello stato e non dal presidente degli Stati Uniti.
La posizione di Mancino, sostengono gli intervistati dal WP, potrebbe essere replicata in caso di elezioni contestate e non ritenute legali. Gli ordini potrebbero essere impartiti dal Comandante in Capo legale delle Forze Armate e dal Capo del governo ombra, quello più volte evocato dall’ex presidente Trump.
Anche se gli appartenenti delle forze armate prestano solenne giuramento alla Costituzione, in un’elezione contestata, alcuni potrebbero seguire gli ordini del legittimo comandante in capo, mentre altri potrebbero seguire l’altro illegittimo.
In un scenario di disordine del genere dove i militari controllano il più imponente e potente arsenale del mondo, la sicurezza degli Stati Uniti e dei loro alleati potrebbe essere in pericolo, visto che gli avversari globali potrebbero facilmente favorire il “caos” a mezzo di sofisticate tecniche di disinformazione in un complesso contesto di cyberwarfare.
Oggi i funzionari militari americani hanno lanciato l’allarme ma sostengono che fin da ora è possibile porre rimedio dall’interno delle forze armate anche senza aspettare le misure delle istituzioni come il Dipartimento di Giustizia, del comitato ristretto della Camera o del Congresso stesso.
Il Pentagono dovrebbe immediatamente formare ed informare tutto il personale sulla Costituzione nazionale e sull’integrità del sistema elettorale. Occorrerà fare una revisione sulle leggi di guerra e su come identificare e trattare gli ordini illegali, mediante il rafforzamento dell’unità di comando. Ogni membro della Difesa non dovrà mai mettere in dubbio un ordine ricevuto dal vertice durante un momento di crisi, come ad esempio una guerra civile. Inoltre, tutte le articolazioni militari devono svolgere una più accurata attività informativa presso tutte le basi con l’obiettivo di identificare, isolare e rimuovere potenziali ammutinati e riconoscere i propagandisti che usano la disinformazione per sovvertire la catena di comando.