L’attenzione di questi giorni è tutta concentrata sulle paventate capacità belliche russe in ambiente spaziale. Missili ipersonici, satelliti a propulsione nucleare equipaggiati con armi elettroniche sono ritenute minacce concrete alla sicurezza degli Stati per via dei danni che potrebbero arrecare ai satelliti occidentali dedicati a fornire servizi essenziali come quelli nel campo delle telecomunicazioni e della geolocalizzazione.
di Massimiliano D’Elia
Manca poco al lancio del satellite russo Cosmos 2575, un lancio che ha agitato le acque della diplomazia e dei quartieri generali militari, sollevando grande preoccupazione tra gli addetti ai lavori. Il rischio paventato è che il satellite possa svolgere una vera e propria guerra spaziale, prendendo di mira i satelliti americani ma anche europei, accecandoli per renderli inefficienti. Potrebbero così verificarsi danni incalcolabili alle economie occidentali a seguito di interruzioni “severe” a servizi essenziali come quelli delle telecomunicazioni o della geololcalizzazione. Per questo motivo la Casa Bianca aveva intenzione di informare il Congresso dell’esistenza di una “grave minaccia alla sicurezza nazionale”.
Il portavoce dell’Ufficio della Sicurezza Nazionale della Casa Bianca, John Kirby, ha confermato che Mosca “sta lavorando su una capacità di attaccare i satelliti”, ma ha rifiutato di specificare se si trattava o meno di un’arma nucleare effettiva o di un satellite a propulsione nucleare equipaggiato con armi elettroniche.
Mosca ha negato tutto, definendo l’accusa come uno stratagemma della Casa Bianca per ottenere il sostegno del Congresso per gli aiuti a Kiev. Tuttavia, cinque giorni dopo, gli Stati Uniti hanno messo in orbita sei satelliti “dedicati”, il cui compito dovrebbe essere quello di monitorare esclusivamente i lanci di razzi dalla superficie terrestre. Le preoccupazioni dei militari e della comunità d’intelligence non si riferiscono solo ai satelliti ma anche alle armi ipersoniche russe come il missile Zircon (testato con successo, a dire dei russi, a febbraio scorso) che può viaggiare a mach 9 per oltre 1000Km ed in grado, a livello concettuale, di volare fino a colpire bersagli nello spazio.
Gli esperti sostengono che, ad oggi, non esista una difesa credibile contro minacce di questo tipo in ambiente spaziale. Ecco perchè il deputato repubblicano Mike Turner, capo della Commissione Intelligence della Camera, ha chiesto alla Casa Bianca di declassificare i report d’intelligence, lanciando l’allarme su una concreta minaccia per la sicurezza nazionale.
La notizia casualmente esce, però, proprio il giorno prima della 60ª Conferenza sulla Sicurezza che inizia oggi a Monaco dove cinquanta leader mondiali si confronteranno sulle minacce attuali e quelle nascenti. Non a caso la minaccia di attività belliche nel dominio spaziale potrebbe convogliare ingenti investimenti da parte degli Stati per poter difendersi o attaccare, spostando così le tensioni geopolitiche direttamente al di sopra dell’atmosfera terrestre.
Subscribe to our newsletter!