(di Massimiliano D’Elia) Ieri sera in un discorso “lampo” il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, al termine della riunione del Consiglio europeo ha annunciato: “L’Italia è in prima fila a chiedere il Recovery Fund. Uno strumento del genere era impensabile fino a adesso e renderà la risposta europea più solida e coordinata”.
Come ormai tutti sanno il Recovery Fund è uno strumento nuovo che dovrà essere legato al bilancio Ue 2021-27 e per il quale non si sa da dove prendere le risorse per riempirlo, occorrono circa almeno mille miliardi. Nel frattempo è stato dato il placet da parte dell’Italia all’utilizzo del Mes (Meccanismo Europeo di Stabilità). Nel decreto legge di aprile il Governo ha annunciato che inserirà 55 miliardi di euro necessari per avviare la fase 2 e favorire, per quanto possibile, la ripresa delle piccole e medie imprese. Ma in questi giorni si parla anche di Def. Il quadro macroeconomico del prossimo Def (Documento di Economia e Finanza) parte in salita per via di un Pil che secondo le stime FMI, si attesterà nel 2021 ad un sonoro -9,7 per cento e per il fatto che il Governo dovrà indebitarsi per almeno il 10 per cento, facendo salire il deficit a circa 160 per cento.
Nel primo semestre si dovrebbe registrare un Pil a –15 per cento per poi attestarsi nel secondo semestre dell’anno, con l’epidemia sotto controllo, ad un -4,7%, grazie anche all’eliminazione definitiva delle clausole di salvaguardia sull’Iva per via della sospensione delle regole del Patto di stabilità. Sospensione valida per tutto l’anno 2021.
Tuttavia per chiudere la cornice economica del Def è necessario trovare un’intesa di massima sugli interventi del decreto di aprile nei settori della sanità, ammortizzatori, aiuti alle imprese e alle famiglie. Come prevedibile si registrano divergenze tra i vari partiti politici.
Il M5S spinge per ottenere il massimo sul fronte del reddito di emergenza, da affiancarsi al reddito di cittadinanza per le fasce più deboli della popolazione. Il Pd sostiene che così c’è il rischio di sovrapposizione con altri strumenti, dagli indennizzi per chi ha lavoro atipico o saltuario fino al nuovo sussidio in arrivo per colf e badanti.
I 5Stelle spingono per questo assegno temporaneo di circa 500 euro, come ribadisce il viceministro all’Economia Laura Castelli negando tensioni con il ministro Roberto Gualtieri.
A far agitare gli animi c’è anche il ministro di Iv della Famiglia, Elena Bonetti che vuole inserire nell’elenco anche l’assegno per i figli, indipendentemente dal reddito familiare.
Come scrive l’Ansa il ministro annuncia battaglia: se non ci fossero risorse, secondo qualcuno, non è escluso che la ministra di Iv possa arrivare a minacciare le dimissioni. La sintesi sarà lasciata comunque a una riunione del premier Giuseppe Conte e di Gualtieri con i capidelegazione prima del Consiglio dei ministri, già rimandato più volte.
Dovrebbe essere previsto, quindi, il rinvio di sugar e plastic tax (costo circa 200 milioni) che quindi dovrebbero scattare non da luglio ma dal prossimo anno. Boccata di ossigeno per le imprese che dovrebbero anche vedersi sbloccare rapidamente vecchi crediti della P.a. ancora non pagati per 12 miliardi. Altri 10 miliardi arriveranno invece sotto forma di ristori diretti per 8 miliardi per le attività più piccole, con meno di 10 dipendenti, e con altri 2 miliardi di aiuti per gli affitti e le bollette. A sanità e protezione civile dovrebbero andare altri 4-5 miliardi mentre il pacchetto più consistente sarà quello dei sostegni a lavoro e reddito: ci sarà il rifinanziamento di Cig e cassa in deroga per altre 9 settimane con 13 miliardi, 7 miliardi andranno all’aumento da 600 a 800 euro dell’indennità per gli autonomi, che sarà erogata per altri due mesi (aprile e maggio), mezzo miliardo servirà per la proroga dei congedi speciali e del bonus babysitter per le famiglie con i figli ancora a casa da scuola mentre circa 1,3 miliardi andranno al rafforzamento della Naspi e al sussidio per colf e badanti. Infine 1 miliardo servirà per il reddito di emergenza.