In data 30 marzo 2024 nel corso delle prime ore della mattinata, a Paullo, i Carabinieri della Compagnia di San Donato Milanese, a conclusione di attività d’indagine, hanno dato esecuzione ad un‘ordinanza applicativa della misura cautelare della custodia in carcere, emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Lodi nei confronti di 4 soggetti italiani ritenuti gravemente responsabili – a vario titolo – dei reati di tentata estorsione, rapina, lesioni e danneggiamento, in concorso, commessi in Tribiano (MI) nell’arco temporale novembre 2023 – marzo 2024 nei confronti di un soggetto italiano.
L’attività di indagine ha tratto origine dalla denuncia presentata dalla vittima presso i Carabinieri della stazione di Paullo, ove raccontava di essere stato oggetto di reiterate minacce e vessazioni da parte di quattro soggetti italiani, uno dei quali si trovava in detenzione domiciliare in forza di sentenza di applicazione pena definitiva per un grave delitto contro la persona, sfociate in veri e propri atti intimidatori e di violenza fisica nati nel contesto criminoso dello spaccio della droga nell’hinterland milanese.
Le successive ed immediate indagini, condotte dall’Arma dei Carabinieri sotto la direzione della Procura della Repubblica di Lodi e sviluppate attraverso una tempestiva attività info- investigativa consistita nell‘escussione di testimoni, individuazioni fotografiche, analisi degli apparati cellulari, hanno permesso di documentare e circostanziare i reati ascritti ai soggetti arrestati.
Nel corso delle contestuali perquisizioni eseguite a loro carico, i Carabinieri hanno complessivamente rinvenuto e sottoposto a sequestro Kg. 8 di sostanza stupefacente del tipo “hashish” – con conseguente arresto in flagranza – e 6.000 euro circa in denaro contante.
Tanto si comunica per la rilevanza pubblica della informazione, segnalando che il procedimento versa nella fase delle indagini preliminari e la eventuale responsabilità degli indagati sarà accertata solo all’esito del processo e della eventuale sentenza definitiva di condanna, vigendo fino a quel momento il principio della presunzione di non colpevolezza.
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