(di Massimiliano D’ELIA) Inciucio tra i due Matteo? Questo il chiodo fisso che assilla da giorni grillini e pieddini. Renzi esce allo scoperto: “sono tutte stupidaggini ed emerite sciocchezze“.
Tra i corridoi delle Aule del Parlamento in molti pensano che Renzi punti alle elezioni a breve per utilizzare l’attuale sistema elettorale, il “Rosatellum” che gli consentirebbe lo sbarramento al 3% e quindi, sondaggi alla mano, la sopravvivenza politica. Un sistema, il Rosatellum, che piace anche al leader della Lega, Matteo Salvini che così potrebbe portare a casa una quota maggioritaria del 37% che gli consentirete di potersi imporre sugli gli alleati, Berlusconi Meloni.
Salvini, scrive il Messaggero, starebbe lavorando sottotraccia per bloccare il taglio dei 430 parlamentari e dunque «incentivare» senatori e deputati a guardare alle elezioni anticipate senza eccessive paure. «Sappiamo per certo», afferma un alto dirigente dem, «che il leader della Lega farà arrivare a inizio gennaio le firme necessarie, probabilmente anche di transfughi grillini, per indire il referendum confermativo. In questo modo avrà sei mesi in più di tempo per tentare la spallata e andare al voto anticipato».
La conferma di quanto detto il 12 gennaio, quando scadrà il termine per la raccolta delle firme per il referendum confermativo del taglio dei parlamentari. Ad oggi, invece, va avanti la trattativa sulla nuova legge elettorale che deve, in base all’accordo di governo tra dem e grillini, disinnescare gli «effetti distorsivi sulla rappresentanza» che verrebbero prodotti dalla sforbiciata dei 430 parlamentari se restasse l’attuale meccanismo di voto, il Rosatellum.
Il Pd, precisa il Messaggero, ha detto sì al sistema proporzionale spagnolo (collegi più piccoli in modo da ridurre la frammentazione) e in subordine è pronto ad accettare il proporzionale puro con sbarramento al 5%. I 5Stelle sono sulla stessa posizione. Renzi, invece, dice sì alla soglia del 5% e boccia il sistema spagnolo: «Non funziona, in Spagna ci sono state 4 elezioni in 4 anni perché non si riesce a fare un governo».
In questo clima surreale dove si naviga a vista, ieri il padre fondatore del Movimento, Beppe Grillo è sceso a Roma per incontrare i suoi parlamentati, ormai in preda ad una crisi di nervi. Tornare alle elezioni con 430 sedie in meno e con la debacle grillina rende insonni le notti di tanti parlamentari pentastellati che vedrebbero nel 2020 terminare la loro “breve” parentesi politica all’interno della famosa scatoletta di tonno.
Molti sono i grillini che starebbero pensando di ingrossare le file della Lega per avere una flebile speranza di essere candidati e quindi sedersi nuovamente sulle comode sedie della due Aule del Parlamento.
Se Matteo Salvini e Matteo Renzi riuscissero a portare alle elezioni gli italiani con il sistema “Rosatellum” ed evitare il taglio dei 430 parlamenrtari farebbero un incredibile “scacco matto” ad oppositori ed alleati scomodi.