“La Russia non ha mai fermato gli sforzi per evitare una Guerra Mondiale“, a dirlo è il ministro degli Esteri russo, Sergej Lavrov, che per la prima volta dall’inizio della guerra ha rilasciato un’intervista a una tv europea. Lo ha fatto intervenendo in diretta a “Zona Bianca”, in onda su Rete4, dove è stato intervistato da Giuseppe Brindisi. Tanti i temi affrontati dal ministro di Mosca che ha accusato l’Italia di essersi schierata apertamente contro la Russia e gli Stati Uniti di fomentare le ostilità contro il governo russo trasformando il governo ucraino in “uno strumento degli estremisti nazisti e del governo degli Stati Uniti”.
Il ministro russo Lavrov ha puntato il dito vero l’Italia in prima fila tra coloro che adottano sanzioni anti russe e verso alcuni politici italiani che hanno usato “parole poco diplomatiche“: “Purtroppo all’inizio è stata una sorpresa ma adesso ci siamo abituati al fatto che l’Italia può essere anche questo, forse questa è la verità, non lo so – ha spiegato – mi sembrava che il popolo italiano e l’Italia avessero un approccio un po’ diverso rispetto al mondo e all’equità e che sapessero distinguere il bianco dal nero“. E in merito alla minaccia nucleare russa Lavrov ha accusato i media occidentali di travisare ciò che viene detto dalle istituzioni russe: “Quando si parla delle minacce e mi chiedono quanto siano reali queste minacce io rispondo sempre così: la Russia non ha mai interrotto gli sforzi per accordi volti a non sviluppare una guerra nucleare, ma non sottovalutarne il rischio“, ha spiegato il ministro degli Esteri di Mosca sottolineando che “è stata la Russia negli ultimi anni a offrire con insistenza ai colleghi americani di ripetere ciò che Mikhail Gorbaciov e Ronald Reagan fecero fatto nel 1987: adottare una dichiarazione che non ci possono essere vincitori in una guerra nucleare, quindi non dovrebbe mai essere scatenata”. “È per raggiungere questo obiettivo“, ha aggiunto Lavrov, che punta la proposta del presidente Putin di convocare un vertice dei cinque membri permanenti del Consiglio di sicurezza dell’Onu, iniziativa sostenuta dai nostri colleghi cinesi, dalla Francia, ma gli Stati Uniti e la Gran Bretagna sono ancora ostacolando questo importante evento.
Prima di smentire indirettamente le voci su una possibile malattia del presidente russo Vladimir Putin invitando tutti a chiedere ai leader stranieri che lo hanno incontrato la loro impressione, Lavrov ha poi risposto in merito a quale potrebbe essere la via della pace: “Domanda ottima ma abbastanza tardiva, i problemi sono iniziati anni fa, in realtà Zelensky aveva tutte le carte in mano” ma dopo la sua elezione non ha portato la pace. “Zelensky può portare la pace se interrompe gli ordini criminali ai battaglioni nazisti e ferma le ostilità. Non vogliamo che si arrenda ma che dia l’ordine di interrompere le ostilità e di lasciare i civili”, ha proseguito. Il ministro degli Esteri russo ha poi ribadito che la Russia “non vuole cambiare regime” in Ucraina, quella “è una specialità degli Sati Uniti. Vogliamo garantire la sicurezza nell’est del paese e che non arrivino minacce alla Russia dall’Ucraina”, spiega. “La nazificazione esiste” in Ucraina, dice soffermandosi sull’obiettivo russo della ‘denazificazione’. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è ebreo? “Anche Hitler aveva origini ebree, i maggiori antisemiti sono proprio gli ebrei. Il governo ucraino è diventato uno strumento degli estremisti nazisti e del governo degli Stati Uniti”.
GAS IN RUBLI. I Paesi europei importatori del gas russo, come l’Italia, devono pagarlo in rubli perche’ “hanno rubato” a Mosca le sue riserve valutarie in dollari e euro depositate presso le banche europee imponendo un congelamento nell’ambito delle sanzioni. “Voi pagherete comunque nella valuta prevista dai contratti – ha aggiunto – ma le forniture verranno considerate pagate quando queste somme saranno state convertite in rubli, che non possono essere rubati. Per gli acquirenti non cambiera’ nulla, pagheranno stesse somme previste dai contratti”
ARMI IPERSONICHE. La Russia ha bisogno di armi ipersoniche per impedire ad altri Paesi di considerare la possibilita’ di lanciare per primi un attacco. “Siamo stati costretti a dotarci di armi ipersoniche, perche’ sapevamo benissimo che il sistema di difesa missilistica statunitense sarebbe stato diretto non contro la Corea del Nord e l’Iran, ma contro la Federazione russa e successivamente contro la Cina. Avevamo bisogno di armi che fossero in grado di superare la difesa missilistica”, ha detto Lavrov. Il ministro ha osservato che la Russia non nasconde la presenza di armi ipersoniche ed “era anche pronta a parlare con gli Stati Uniti del fatto che il trattato di stabilita’ strategica, che sostituira’ l’attuale Trattato per la limitazione delle armi offensive strategiche, includesse una discussione sui nuovi sistemi che sono apparsi, appariranno ancora e potrebbero diventare oggetto di discussione”. “Gli americani pero'”, ha aggiunto Lavrov, “hanno interrotto tutti questi negoziati. Faremo affidamento su noi stessi”.