(di Nicola Simonetti) I ministri dell’ambiente di 28 Paesi europei, riuniti a Lussemburgo, avevano raggiunto un compromesso per realizzare una riduzione, entro il 20130, del 35% delle emissioni di CO2 per le nuove vetture. Le discordanze tra i vari Paesi, però, non si sono fatte attendere.
Non va dimenticato che l’Unione Europea si è impegnata alla COP21 di Parigi a ridurre, entro il 2030, di almeno il 40% (rispetto al 1990) le emissioni di gas effetto serra (CO2, metano, protossido d’azoto, ecc.).
Il settore viene, ora, rivoluzionato da uno studio (“car labeling”) dell’ “Ademe” che dichiara che, malgrado la riduzione di auto diesel, vi saranno più emissioni di questi gas GES ad effetto serra dovute ad aumento di vendite e, quindi, di circolazione di auto a benzina, Sus e 4×4, tenuto conto che Il tasso medio di emissione di GES per ogni veicolo è aumentato di 1gramo.