L’Europarlamento ha approvato una risoluzione in cui si chiede di fornire a Kiev aiuti militari per tutto il tempo necessario.
La Commissione ora dovrà prendere in seria considerazione la fornitura di aerei da combattimento, elicotteri, sistemi missilistici e un aumento delle munizioni.
Il via libera è arrivato con con 444 voti favorevoli, 26 no e 37 astensioni. La risoluzione, scrive l’Ansa, chiede di utilizzare i beni russi congelati dall’Ue per ricostruire l’Ucraina, rafforzare le sanzioni contro Mosca e i suoi alleati e avviare i negoziati di adesione con Kiev quest’anno.
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Accelerare nell’invio di aiuti militari a Kiev fin dalle prossime settimane, in termini sia di nuove armi per contrastare la Russia sia di programmi per l’addestramento di piloti ucraini all’uso di jet da combattimento con standard Nato. Così in una appello congiunto rivolto oggi agli alleati occidentali dal premier britannico Rishi Sunak e dal presidente polacco Andrzej Duda.
I due si sono incontrati a Downing Street, in vista del prossimo vertice dell’Alleanza Atlantica in programma a Vilnius, in Lituania.
Durante l’incontro i due leader hanno confermato di essere totalmente allineati in una strategia di fermo sostegno a Kiev. Condivisione di intenti anche all’ingresso nella Nato di Svezia e Finlandia. Sunak ha confermato l’impegno di Londra per la sicurezza collettiva europea, ponendo l’accento sulla copertura offerta alla Polonia dallo scudo di protezione dei cieli denominato UK’s Sky Sabre.
Il ministro degli Esteri israeliano Eli Cohen è arrivato a Kiev per incontrare il presidente Volodomyr Zelensky. Cohen annuncerà il ritorno dell’ambasciata israeliana in Ucraina per attività continue a Kiev. Cohen, secondo il ministero degli Esteri, dovrebbe vedere anche il suo omologo Dmytro Kuleba.
La reazione di Mosca e della Nato
L’offensiva russa contro l’Ucraina potrebbe essere già iniziata. Truppe, mezzi ed aerei così come le navi nucleari nel Baltico sono già schierati. Stati Uniti ed Europa intendono quindi accelerare sulla consegna di armi a Kiev che le consentano di difendersi e vincere sul campo di battaglia. Mosca continua a minacciare l’Occidente di situazione irreversibile. L’Occidente sta raggiungendo “il punto di non ritorno” cercando di circondare la Russia e trasformarla in uno “Stato canaglia“, ha tuonato il ministro degli Esteri Serghei Lavrov alla Duma, deciso a “porre fine al monopolio occidentale” e a costruire al suo posto “un sistema globale che impedisca di perseguire interessi egoistici e che sia basato invece su un equilibrio giusto e universale, come previsto dalla Carta dalle Nazioni Unite“. Il 21 febbraio Vladimir Putin si presenterà al Parlamento russo per fare il punto sulla guerra e parlare del futuro.
Gli Alleati non intendono fornire, per il momento, i jet richiesti dagli ucraini. Per ora il premier svedese Ulf Kristersson, presidente di turno dell’Ue in visita a Kiev da Volodymyr Zelensky, ha proposto la creazione di una coalizione che decida sugli aerei da combattimento. Ma intanto la Nato ha deciso di incrementare urgentemente la produzione di munizioni, di artiglieria come di contraerea, che dopo 12 mesi di guerra cominciano a scarseggiare anche tra gli alleati.
Il segretario generale Jens Stoltenberg ha annunciato, al termine del Consiglio dei ministri della Difesa dell’Alleanza, che oltre agli Usa e alla Francia anche la Germania, la Norvegia e altri Paesi membri hanno firmato contratti con le aziende del settore per incrementare la produzione. “Si stanno rafforzando sia le linee produttive esistenti che investendo in nuove fabbriche. Siamo totalmente concentrati a fornire capacità e non solo mezzi”, ha enfatizzato Stoltenberg.
“La guerra si deciderà questa primavera e questa estate”, ha previsto Borrell, ribadendo la necessità di “aiutare l’Ucraina a vincere”.