Lo Square Kilometre Array (Ska) sarà il più grande radiotelescopio del mondo, in costruzione in Sudafrica e Australia, che permetterà di vedere stelle e galassie esistenti da pochi minuti dopo il Big Bang. L’antenna a disco, del diametro di 15 metri, è stata assemblata in Cina, ed è stata costruita con il rilevante contributo dell’Italia, attraverso Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf) e Societa’ Aerospaziale Mediterranea (Sam). Per il presidente dell’Inaf, Nichi D’Amico, la partecipazione italiana a questa fase, “e’ cruciale in un momento in cui ci si avvicina alla stipula del trattato internazionale che darà l’avvio alla costruzione del ciclopico impianto”. Si tratta, “di un progetto avveniristico, che vedrà esplodere le risorse di big data del Paese, e del quale contiamo di insediare in Italia significativi segmenti”.
Attraversando 18 fusi orari, negli ultimi 19 mesi i gruppi coinvolti hanno svolto un lavoro enorme per costruire la prima parabola della prima fase del telescopio Ska, che prevede 133 antenne in Sudafrica, a cui vanno aggiunti i 64 piatti del telescopio MeerKAT già installati nel deserto del Karoo. All’Italia è stata affidata la progettazione e produzione di un componente elettromeccanico che sosterrà i ricevitori dell’antenna e li sposterà per allinearli con l’ottica della parabola, a seconda delle osservazioni.
“E’ un componente molto innovativo del disco e deve muoversi con alta precisione per posizionare i ricevitori”, ha rilevato Renato Aurigemma, che a Napoli, ha coordinato il gruppo della Sam. I tecnici della China Electronics Technology Group Corporation 54 in Cina, oltre ad assemblare i componenti, hanno prodotto il riflettore principale, il sub-riflettore, la struttura di backup e il piedistallo della parabola, mentre la tedesca Mt Mechatronics ha prodotto l’hardware e l’elettronica di precisione destinati a movimentare la parabola.