L’incontro è stato anche l’occasione per discutere le attività a sostegno della diversificazione economica e di una transizione giusta
Il Presidente della Repubblica della Costa d’Avorio Alassane Ouattara e l’Amministratore Delegato di Eni Claudio Descalzi si sono incontrati oggi ad Abidjan per celebrare l’avvio della produzione del giacimento di Baleine, situato al largo della costa orientale della Costa d’Avorio, e per fare il punto sulle attività di Eni nel Paese.
Eni e il suo partner Petroci hanno avviato con successo la produzione di Baleine nell’agosto di quest’anno, raggiungendo un time-to-market inferiore ai due anni dalla scoperta giant. La produzione di olio da Baleine si attesta a 20.000 bbl/d, superando di gran lunga i 12.000 bbl/d previsti inizialmente. Il progetto dovrebbe raggiungere il suo plateau di 50.000 barili di petrolio al giorno entro la fine del 2024, con il completamento della seconda fase di sviluppo; si prevede che lo sviluppo completo del campo consentirà di produrre fino a 150.000 bbl/d. La produzione di gas di Baleine è interamente destinata al mercato interno, rafforzando l’accesso all’energia in Costa d’Avorio. Inoltre, il progetto è il primo sviluppo net-zero (emissioni Scope 1 e 2) in Africa.
L’incontro è stato anche l’occasione per discutere delle iniziative che Eni sta portando avanti per incentivare la diversificazione economica, oltre che per contribuire al fabbisogno energetico del Paese. Tra queste, si segnala la produzione di olio vegetale per rifornire le bioraffinerie Eni, operazione avviata recentemente in Costa d’Avorio e che fa leva sugli scarti della produzione di gomma. Basata su un accordo con la Federazione dei Produttori di Hevea (FPH) della Costa d’Avorio, questa iniziativa offre un reddito aggiuntivo a 100.000 famiglie che hanno già aderito al programma.
L’intera filiera soddisfa i requisiti di tracciabilità e di rispetto dei diritti ambientali e umani; l’olio vegetale è stato certificato, per la prima volta al mondo, secondo lo schema di sostenibilità ISCC-EU.
“Con l’avvio della produzione di olio vegetale in Costa d’Avorio raggiungiamo un traguardo pienamente in linea con la nostra strategia di decarbonizzazione. Questo progetto alimenterà le nostre bioraffinerie con materie prime sostenibili e allo stesso tempo integrerà la Costa d’Avorio nella catena del valore dei biocarburanti, generando un impatto positivo sulle famiglie degli agricoltori locali con cui collaboriamo attraverso accordi di lungo termine”, ha detto Claudio Descalzi, Amministratore Delegato di Eni.
L’avvio della produzione di olio vegetale in Costa d’Avorio segue quello del Kenya nel 2022; altri progetti agri-feestock sono in fase di sviluppo in Congo, Angola, Mozambico, Ruanda, Italia, Kazakistan e nel Sud-Est asiatico.
Eni è inoltre fortemente impegnata in numerose iniziative di sostenibilità che spaziano dall’accesso all’istruzione alla formazione specializzata, dall’accesso alla salute alla forestry, al fine di supportare la Costa d’Avorio nel percorso verso una transizione giusta.
Eni opera in Costa d’Avorio dal 2015. Oltre ai blocchi CI-101 e CI-802, sui quali si estende il giacimento di Baleine, Eni possiede partecipazioni in altri quattro blocchi nelle acque profonde ivoriane: CI-205, CI-504, CI-401 e CI-801, tutti con lo stesso partner Petroci Holding.
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