Una calma tesa regna a Damasco stamani poche ore dopo gli attacchi missilistici congiunti di Usa, Francia e Gran Bretagna su obiettivi militari vicino la capitale e Homs, nella Siria centrale. Secondo l’agenzia governativa siriana Sana, Damasco si è svegliata “in una situazione normale”, e vengono smentite voci di dispiegamenti di blindati nelle vie della capitale.
Arrivano intanto le dichiarazioni dalla Casa Bianca che avverte che “Non e’ finita. Quella che avete visto stanotte non è la fine della risposta degli Stati Uniti”, spiegando che il piano messo a punto dal Pentagono “prevede molta flessibilità che permette di procedere a ulteriori bombardamenti sulla base di quello che è stato colpito stanotte”.
La Russia punta il dito verso l’America e ai paesi occidentali affermando che la certezza della Casa Bianca sull’uso delle armi chimiche da parte di Damasco si basa su quanto pubblicato dai media, “su foto, video e i resoconti dei sintomi”. “I media americani e tutti gli altri media occidentali dovrebbero essere consapevoli della loro responsabilità per quanto accaduto: 15 anni fa la Casa Bianca usò una provetta e il suo ministro degli Esteri per giustificare l’attacco all’Iraq. Oggi Washington ha usato i media invece della provetta”.
Sono queste le parole usate da Maria Zaharova, portavoce del ministero degli Esteri russo, in un messaggio postato su Facebook.