“Docenti, alunni e genitori, durante l’estate, hanno materialmente ricostruito l’ambiente scuola, colorando, pitturando, spostando arredi e curando gli spazi esterni. Una scuola per i ragazzi e con i ragazzi”. Scopriamo il modello “DADA” con la dirigente della Scuola.
di Emanuela Ricci
Mi sono incuriosita quando passeggiando per Colleferro, un piccolo comune alle porte di Roma, ho notato con stupore un plesso scolastico che, di venerdì sera, era illuminato a festa. Decine di ragazzi e ragazze che si divertivano all’esterno dell’edificio ma anche all’interno: si vedevano chiaramente le sagome delle loro ombre che scorrazzavano tra i vari piani mentre si udiva della buona musica. Non vi erano solo ragazzi ma anche genitori, nonni e membri di una proloco, tutti insieme per condividere un momento di socialità in un ambiente sano, dove proprio quei ragazzi, figli e nipoti, trascorrono la maggior parte delle ore della giornata.
Pensando che fosse una casualità ho deciso di ripassare da quella scuola anche il venerdì successivo. Stessa situazione: “SCUOLA APERTA”. Ho deciso, quindi, di entrare per pura curiosità. Passando tra i ragazzi che, a gruppetti, si dividevano gli ambienti del campo sportivo esterno mi sono diretta verso l’ingresso. Mi aspettavo una classica scuola, fredda, triste. Almeno così la maggior parte della mia generazione la ricorda per via delle colorazioni monocromatiche delle pareti e per l’austerità dei professori di un tempo. Invece tutto “rivoluzionato” con ambienti accoglienti ben studiati e personalizzati, secondo le materie di studio, per meglio accogliere e stimolare i propri studenti, cercando di interpretarne inclinazioni e “mood” generazionale. Accolta dalla professoressa Cristina Formisano ho iniziato il tour della scuola chiedendo, al termine, di poter incontrare per un’intervista la dirigente, dott.ssa Maria Giuffré dell’IC “Margherita Hack” di Colleferro, dove è inserita la Scuola secondaria di primo grado “Leonardo da Vinci”.
La novità assoluta, quella che mi ha impressionata, è aver appreso dell’adozione del modello DADA – Didattiche in Ambienti Di Apprendimento –, una rivoluzione che ha ridisegnato l’offerta formativa della scuola per l’anno scolastico 2023/2024. La Leonardo da Vinci di Colleferro è stata tra le prime nel Lazio a credere in questo nuovo modello didattico e i risultati si vedono, Eccome!!!
Dott.ssa Giuffrè, cosa significa modello DADA e quali sono gli obiettivi che una scuola che adotta tale modello vuole perseguire
“Il passaggio ad una scuola Dada è stato graduale, condiviso da tutti gli attori della scuola (docenti, ATA, famiglie ed alunni) ed è partito all’inizio da uno studio delle sperimentazioni già esistenti. Così nell’anno scolastico 2022/2023, sulla spinta dell’adesione all’avviso PNRR “Ambienti di apprendimento innovativi”, abbiamo avviato un percorso formativo e uno studio di fattibilità relativo a modificare gli ambienti di apprendimento per favorire una didattica innovativa; all’inizio c’è stato soprattutto uno studio di tipo pedagogico-metodologico del modello; successivamente la nostra attenzione si è spostata verso modelli già attuati e risultati positivi per arrivare, infine, ad una rimodulazione della didattica tradizionale a partire dal ripensamento dei tempi e degli spazi della scuola. È nata così l’idea di ‘portare’ nel nostro Istituto il modello DADA (Didattiche in Ambienti Di Apprendimento)”.
Il modello DADA. Il modello si muove nell’ottica del ripensamento e della valorizzazione del contesto SCUOLA, intendendo con ciò l’ambiente FISICO (spazi, arredi…), l’ambiente ORGANIZZATIVO (orari, tempi…) e l’ambiente RELAZIONALE (comunicazione, emozioni…). Il modello ha la finalità di motivare gli allievi, accrescerne le competenze, implementarne la loro capacità di conoscere ed elaborare le esperienze. Prevede un passaggio dall’aula tradizionalmente assegnata alla classe ad ambienti di apprendimento, per così dire “tematici”; ogni ambiente viene assegnato a uno o più docenti della stessa disciplina, con gli alunni che si muovono di ambiente in ambiente mentre i docenti rimangono nello stesso spazio, aspettando i ragazzi al cambio dell’ora.
Secondo quanto affermano le NEUROSCIENZE, lo spostamento rappresenta un fattore energizzante per gli studenti, stimolando la capacità di concentrazione e rendendo più significativo l’apprendimento. Secondo alcuni scienziati il modo migliore per attivare la mente (le sue cognizioni e le sue emozioni) sarebbe mantenere in movimento, anche leggero, il corpo. In definitiva, trovarsi in una situazione ambientale differente consente all’alunno di vivere un’esperienza didattica attraverso un’energia rinnovata a ogni cambio di disciplina.
L’aula diventa anche lo spazio del docente, uno spazio fluido e velocemente adattabile alle diverse esigenze. È possibile personalizzare gli arredi, l’organizzazione spaziale, le strumentazioni presenti, rendendo l’insegnamento più funzionale alle caratteristiche della specifica disciplina insegnata. È così possibile progettare insieme agli alunni uno spazio – un luogo – oltre che funzionale, anche gradevole e accogliente, dove l’esperienza didattica rappresenta un’esperienza da vivere più piacevolmente.
Armadietto Personale. È stato assegnato un armadietto personale ad ogni allievo per permettere la custodia degli effetti personali e gli spostamenti di aula in aula in maniera agevole. Il confronto continuo con gli alunni/e, per poterne individuare i bisogni all’interno dell’istituzione scolastica, ha inoltre portato all’istituzione di una Consulta studentesca, composta da alunni rappresentanti eletti dai compagni all’interno di ogni singola classe.
Il modello DADA, fondato sull’autonomia e la responsabilizzazione degli alunni, oggi, alla luce della sempre più necessaria collaborazione educativa tra scuola e famiglia, rinsalda i rapporti tra le figure educative che ruotano intorno ai ragazzi.
Il percorso nasce anche dall’esigenza di valorizzare l’eccellenza del nostro sistema educativo e favorire un innalzamento dei livelli di apprendimento con l’obiettivo di superare modelli formativi di tipo trasmissivo, sostanzialmente passivi, che mostrano la loro inadeguatezza di fronte alle sfide attuali.
Per realizzare il modello DADA è stato necessario ripensare integralmente lo spazio educativo a partire dalla sua fisicità, collocando sui diversi piani dell’edificio scolastico gli ambienti tematici.
Docenti, alunni e genitori hanno durante l’estate materialmente ricostruito l’ambiente scuola, colorando, pitturando, spostando arredi e curando gli spazi esterni.
Gli ambienti tematici sono stati resi facilmente identificabili a partire dai corridoi grazie alla segnaletica colorata. Ove possibile si è preferito organizzare i gruppi di discipline orizzontalmente per limitare gli spostamenti verticali. Gli spazi sono attrezzati con scaffalature e librerie idonee a contenere gli strumenti caratterizzanti le singole discipline. La scuola oggi si caratterizza per non essere un ambiente statico ma sempre in cambiamento: i luoghi e gli arredi si presteranno a rapide trasformazioni, per adattarsi sempre di più alle attività proposte.
È dunque evidente il processo di cambiamento che anima il modello Dada nel quale svolge un ruolo fondamentale non solo l’uso delle TIC, ma anche e soprattutto l’organizzazione e la percezione dello spazio vissuto”.
Giuffrè, ci spieghi il senso di una innovazione scolastica così importante
“L’idea che sta alla base dell’adozione di questo modello, è creare una scuola per i ragazzi e con i ragazzi”. Creare per loro un ambiente che venga sentito come un luogo accogliente, coinvolgente e motivante, nel quale passare le loro giornate, non solo la mattinata scolastica ma anche il tempo libero e dove realizzare attività di aggregazione, condivisione e svago.
La nostra scuola rimane aperta tutti i giorni fino alle 17.30 ed il venerdì fino alle 21.30.
Oltre alle attività di approfondimento, potenziamento, recupero offerte al mattino, che coadiuvano in diversi ambiti (artistico, scientifico, linguistico, manipolativo, …) la didattica, grazie ai docenti e alle associazioni culturali e sportive presenti nel territorio sono molteplici le attività che siamo riusciti ad organizzare a partire dalle ore 14.30, dopo l’uscita da scuola e fino al tardo pomeriggio, consentendo ai ragazzi di fermarsi anche per la pausa pranzo: attività strumentale (propria del nostro Istituto che si caratterizza per essere ad indirizzo musicale), sportello di svolgimento dei compiti, potenziamento matematico, potenziamento sportivo, corso di fumetto, laboratorio di ceramica, progetto scacchi, corsi per le certificazioni linguistiche, corso di latino, laboratorio teatrale, apertura della biblioteca scolastica e molto altro”.
Ci racconti il progetto AFTERMEDIA
“Il venerdì c’è il progetto AFTERMEDIA che nasce dalla collaborazione con Proloco, Associazione Carabinieri in quiescenza, docenti, personale ATA e genitori. A partire dalle ore 17.00 alle ore 19.00 vengono proposte diverse attività relative a cinema, musica, storytelling, azioni ludiche di puro divertimento. Alle ore 20.00 si può cenare a scuola ordinando, a proprie spese, in uno dei locali che hanno aderito all’iniziativa. Tutte le attività si concludono alle ore 21.00/21.30”.
LAVORI IN CORSO
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