(di Andrea Pinto) Il più giovane di quelli identificati finora aveva compiuto diciott’anni, scrive Dragosei su corsera. David Arutyunyan è morto nella regione del Donbass, colpito da una scheggia. Uno dei tanti ragazzi russi della cosiddetta generazione Putin mandati al macello in Ucraina. Alcuni erano addirittura di leva con pochi mesi di naja. Tanti altri che combattono attorno a Kiev, davanti a Mariupol, a Kharkiv, sono tecnicamente professionisti.
Parliamo di diciottenni russi che, nel corso del servizio di leva, si sono trovati di fronte ad un bivio: svolgere il regolare servizio di leva e poi tornare a casa, oppure tentare una strana, macabra e controversa lotteria. Si proprio così, una proposta che sa tanto di “roulette” russa: lo stato maggiore ha fatto loro un’alettante proposta, rischiosa, ma che comunque, in un verso o nell’altro, porta un vantaggio.
Una fonte, a patto dell’anonimato, ha rilevato a PRP Channel che la proposta fatta ai giovani in armi si tratterebbe di un vero e proprio contratto. Se vuoi partecipare all’operazione militare speciale in Ucraina puoi sottoscrivere un contratto che si risolve sempre e comunque a tuo vantaggio. Se riesci a sopravvivere rimarrai, per sempre, in servizio all’interno delle forze armate del Cremlino. In caso di morte sul fronte la tua famiglia riceverà un equivalente di 150 mila euro più una pensione a vita di circa 2000 euro al mese.
A giorni sul fronte arriveranno i nuovi coscritti, circa 140.000 unità che prenderanno il posto di chi sta per congedarsi. Si sta cercando di arruolare anche giovani immigrati provenienti dall’Asia centrale che non hanno lavoro nelle grandi città.
La propaganda russa sui morti in guerra, invece, è molto attenta fornendo numeri molto lontani dalla realtà: molti caduti sono stati seppelliti in Bielorussia.