(di Massimiliano D’Elia) Vladimir Putin in prima persona è intervenuto sull’incidente/sabotaggio dell’aereo privato di Prigozhin: “Faccio le mie sincere condoglianze alle famiglie di tutti i morti per la catastrofe aerea… I dati preliminari dicono che a bordo si trovavano dirigenti della compagnia Wagner… Prigozhin lo conoscevo da molto tempo, dall’inizio degli anni Novanta. Era un uomo d’affari di talento e dal destino complesso e ha commesso seri errori nella vita. Ma ha ottenuto i risultati che servivano, sia per sé che per la causa comune quando gliel’ho chiesto. Come, appunto, in questi ultimi mesi. Però Prigozhin ha sbagliato“
I dieci corpi a bordo dell’Embraer sono stati tutti recuperati e secondo alcune indiscrezioni c’è anche la conferma del ritrovamento della salma del capo della Wagner perchè è stata trovata una mano senza un dito, proprio come quella che aveva Prigozhin perchè aveva perso un dito in guerra. Poi, sempre secondo le testimonianze, sarebbe stato trovato anche il telefonino cellulare dell’ex cuoco del Cremlino.
Sui giornali arabi, invece, si parla di un Prigozhin vivo e vegeto in Mali. La teoria araba è quella di utilizzare l’attentato, sacrificando alcuni suoi fedelissimi, per uscire per sempre dalla scena visto che ormai era stato deciso dai poteri forti del Cremlino di far scomparire definitivamente la compagnia Wagner da tutti i teatri sparsi nel mondo, Africa in testa. Per questo motivo Prigozhin, secondo la narrativa che circola in queste ore, avrebbe compituto diversi voli dall’Africa verso la Russia (Mosca e San Pietroburgo) per cercare le giuste interferenze al fine di mantenere in vita la sua creatura.
Viaggiava sempre con una coppia di due Embraer e decideva solo alla fine su quale dei due salire. Progozhin aveva una sorta di mania per la sua sicurezza un pò come il suo amico di sempre, Valdimir Putin. Proprio da lui avrebbe, infatti, imparato tutte le tecniche di sicurezza che si utilizzavano ai tempi del Kgb (ora Fsb). Le sue guardie del corpo erano molto meticolose durante tutti i movimenti ed è per questo motivo che sorgono alcuni dubbi visto che ieri il Pentagono, analizzati i filmati satellitari, hanno scongiurato le tesi dell’abbattimento da parte di missili terra-aria. L’aereo sarebbe esploso in volo per via di una bomba, difatti i video che circolano in rete mostrano l’aereo che durante la caduta perde un ala e poi la coda. Le immagini dei satelliti del Pentagono evidenziano i resti del velivolo nell’arco di 2-3 chilometri, evidenza questa che dimostra, in maniera incontrovertibile, l’esplosione a bordo.
Ma com’è possibile mettere una bomba a bordo dell’aereo di Prigozhin? Sempre i media internazionali parlano di una cassa di pregiato vino imbottita di tritolo, ma come ha fatto a superare le maglie della sicurezza privata della Wagner, fino all’altro giorno impeccabile? Disattenzione? Boh…!!!
Altra tesi, forse la più credibile, è quella che si desume dalla telefonata di un’assistente di volo alla sua famiglia prima di decollare:”Abbiamo un problema tecnico e gli specialisti stanno cercando di risolverlo”. Infatti per un tecnico è molto più semplice aprire il sottopancia dell’aereo zona carrello e inserire un ordigno, oppure rifornire l’aereo con carburante alterato. Forse proprio un ignoto specialista di linea potrebbe essere il killer silenzioso, colui che ha decapitato tutta la dirigenza della Wagner con un colpo solo.
A proposito di dirigenza della Wagner, com’è possibile che un uomo astuto come Prigozhin viaggiasse con tutti i suoi colonnelli sullo stesso volo? Altra considerazione non da poco.
Ormai nessuno più parla di inicidente ma di attentato e da ieri è iniziato il tam tam sui siti internazionali sulle variete tesi che cercano di spiegare quello che sicuramente non uscirà mai alla luce ma si aggiungerà alle storie irrisolte di uccisioni a mezzo di polonio o suicidi di giornalisti ed oppositori dello zar dei nostri giorni.
A seguito della vicenda, se da un lato Putin ha ristabilito la sua leadership nella gerarchia militare dall’altro ne esce male con l’opinione pubblica che vedeva in Prigozhin un eroe di guerra della madre Russia. Presso la sede della compagnia Wagner a Sanpietroburgo tantissimi fiori, candele e uno striscione: Siamo con te. Altri omaggi sono stati resi a Mosca, Novosibirsk, Tyumen e Nizhnij Novgorod.
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