L’Anci riunitasi a Vicenza ha trattato ampiamente la questione dei migranti sul territorio italiano e ha proposto iniziative meritorie al Governo a sostegno di quei comuni italiani che hanno dimostrato buona volontà e sacrificio a fronte di altrettanti comuni, quasi 5000 che di migranti non ne hanno accolto neanche uno. Il Presidente dell’Anci Decaro è stato perentorio.
Sul fronte dell’accoglienza dei migranti ci proponiamo di fare a Minniti una proposta nei prossimi giorni che vada nel senso del percorso già avviato: già vengono disposti 500 euro a migrante quando il servizio viene gestito dal Viminale e 700 euro quando è gestito dai Comuni. Ci proponiamo di studiare insieme al Viminale una nuova proposta economica che potremmo chiamare bonus Comunità, che potrebbe essere speso a favore delle fasce più deboli delle nostre comunità. E’ la proposta lanciata dal sindaco di Bari e presidente dell’Anci, Antonio Decaro, nel corso dell’assemblea dell’Associazione Nazionale dei Comuni, che si è chiusa venerdì a Vicenza. Immigrazione, accoglienza e sicurezza, tra i grandi temi al centro della tre giorni di confronto tra gli amministratori locali e il governo. Per il presidente Decaro anche nel nostro paese, abbiamo il dovere di farci carico di un’equa distribuzione dell’accoglienza. Non possiamo avere 1.400 migranti in una caserma di Cona, città che conta 3.000 abitanti, o come a Bagnoli di Sopra, 800 migranti in un paese di appena di 3.600 residenti. Mentre nel resto d’Italia quasi 5.000 Comuni non ne accolgono nemmeno uno. Non accetteremo mai di assistere impotenti, nelle nostre città, ad una guerra tra poveri, tra ultimi e penultimi, noi, le nostre fragilità le stiamo affrontando una alla volta, con fatica, sbagliando senz’altro qualcosa, ma anche ottenendo qualche buon risultato. Per il sindaco di Prato, e delegato Anci per l’immigrazione, Matteo Biffoni “nella legge di bilancio va introdotta la norma che prevede un Bonus premiale per i Comuni che aderiscono alla rete Sprar e sono in prima linea nell’accoglienza dei migranti. Il governo Renzi è stato il primo ad applicare quella sorta di Bonus per quei comuni che hanno avuto e fatto accoglienza. Sostanzialmente tanto denaro da spendere liberamente in investimento che serva alla comunità, che sopporta il carico dell’accoglienza profughi per mettere a posto una strada, una piazza,una piscina o fare un evento culturale. Insomma far sentire la vicinanza dello stato verso quei comuni che fanno questo tipo di percorso”. Biffoni ha spiegato che “come sindaci non possiamo limitarci a dire che l”immigrazione è qualcosa che esula dalle nostre possibilità ma dobbiamo rimboccarci le maniche per dare risposte concrete a questa problematica, da cui passa il presente ed il futuro de nostri territori”. Per il sindaco di Vicenza e presidente dell’Upi, Achille Variati, “accogliere chi fugge da guerre e persecuzioni è un obbligo morale, prima ancora che un dovere dettato da leggi internazionali e nazionali. Siamo convinti che l’unica strategia efficace di accoglienza sia quella legata allo Sprar, per un’accoglienza diffusa che eviti i problemi legati agli assembramenti in hub”, mentre per Maria Rosa Pavanello, sindaca di Mirano e presidente di Anci Veneto “l’accoglienza e l’integrazione rappresentano un’autentica emergenza che in molti casi e’ stata rovesciata sulle spalle dei sindaci ed ha rischiato di mettere in pericolo l’equilibro sociale di diverse comunità. Sindaci e amministratori locali chiedono al governo più attenzione sul tema immigrazione-accoglienza. Luca Pacini, il responsabile area Welfare e Immigrazione Anci, ha parlato di un programma di azione per la formazione e il rafforzamento delle competenze nei Comuni, i veri attori e protagonisti delle reti territoriali per l’integrazione. Secondo Pacini “l’azione formativa del programma, totalmente gratuita, rappresenta una leva efficace a supporto della strategia nazionale per l’accoglienza e l’integrazione dei richiedenti asilo e rifugiati. L’obiettivo è di sostenere gli interventi di assistenza per i Comuni, realizzati da Anci, con un’iniziativa complementare di formazione.