Il fenomeno non è sfuggito alla Fox, network conservatore vicino a Donald Trump che, come il presidente Usa, difficilmente si distingue per toni concilianti nei confronti dell’Iran. Olivier Jager, Ceo dell’agenzia di analisi del turismo, ForwardKeys, ha parlato all’emittente americana, spiegando che la nazione ha “un tesoro di arte e monumenti storici” e che l’apertura politica mostrata con l’accordo nucleare del luglio 2015, ha reso l’Iran “un luogo attraente per il turismo e per potenziali affari”.
Jager, commentando questo fenomeno ha detto: “Mi aspetto che i turisti occidentali aumentino, fino alla massima capienza del sistema di voli aerei dell’Iran”. La nazione attualmente governata dall’amministrazione riformista di Hassan Rohani, dal 2016, è tornata ad essere una meta ambita dai turisti di tutto il mondo, raggiungendo il record di 6 milioni di visitatori, che secondo le stime hanno contribuito alle casse del paese degli ayatollah fino ad 8 miliardi di dollari.
Il reportage positivo di Fox News apre delle speranze anche per quei turisti, soprattutto europei, che dopo aver visitato l’Iran devono affrontare un colloquio nelle ambasciate americane per poter viaggiare negli Usa. “Si spera che la misura venga rimossa”, dice Doriana Rambelli, coordinatrice di Avventure nel Mondo parlando all’AGI. “Al ritorno in Italia – spiega – i membri del suo gruppo che vorranno andare in America dovranno pagare circa 250 euro per fare il visto”.
Nicola Kosutic, capo ricerche mediorientali di Euromonitor, ha assicurato che l’Iran è “l’astro nascente” del turismo con il suo magnifico territorio che offre avventura, archeologia ed arte. “Il potenziale è enorme, l’Iran sta diventando il mercato guida del turismo del Medioriente e del Nord Africa, grazie alle infrastrutture ed alla sua capacità di adeguarsi al cambiamento”, ha aggiunto Kosutic. In base al rapporto biennale del World Economic Forum (WEF) del 2017, l’Iran è stato per tre anni la migliore destinazione turistica del mondo dove il cibo, il te, i libri di poesia e i tappeti nomadi costano davvero poco e creano tutti insieme una sorta di paradiso dei turisti.
L’Iran si è aggiudicato l’ambito posizione nella classifica del WEF, anche per via della sia ineguagliabile sicurezza nel Medioriente. Il gruppo francese Accor, gli emiratini di Rotana e gli spagnoli di Melia, sono le tre catene di alberghi che hanno investito ed hanno già costruito alberghi nel territorio iraniano. Arriveranno anche altri, è la previsione e l’auspicio delle autorità iraniane. L’Iran attira tanti pellegrini musulmani, soprattutto sciiti, nella città di Mashad, dove è sepolto Reza, discendente in linea diretta di Maometto, ottavo Imam degli sciiti.
L’altra città santa è Qom, con il più grande seminario teologico del mondo sciita e la tomba di Masoumé, altra discendente del profeta dei musulmani. Ma ora l’auspicio del governo iraniano è soprattutto quello di poter attirare anche il pellegrinaggio di fedeli cristiani ed ebrei; in Iran si trovano la tomba di Daniele (Susa), la tomba di Ester e Marducheo (Hamedan), la tomba di Abacucco (Tuiserkan), la chiesa di San Taddeo (vicino Chaldran), e tante chiese e sinagoghe. Secondo gli americani di ForwardKeys, nei prossimi giorni, dall’Europa e dal Regno Unito verranno stabiliti altri 10 voli settimanali per l’Iran. Secondo le stime del governo iraniano, il contributo del turismo al PIL iraniano, nel 2017, dovrebbe superare il 10%.