Teheran ha promesso vendetta. Il presidente iraniano Ebrahim Raisi ha dichiarato: “Siamo certi che questo sentimento proveniente dal cuore porterà alla distruzione del regime sionista“.
di Redazione
Una trentina di ambasciate hanno chiuso i battenti senza incidenti durante il Quds Day, la giornata internazionale per Gerusalemme proclamata dall’Iran. Israele ha preso precauzioni chiudendo 28 sedi diplomatiche in diverse parti del mondo (Roma inclusa), soprattutto considerando i timori di possibili rappresaglie iraniane a seguito dell’attacco al suo consolato a Damasco, in Siria.
Si sono registrate , così come avviene ogni anno, diverse manifestazioni di palestinesi che hanno celebrato la Rivoluzione Islamica del 1979. Le celebrazioni si tengono durante l’ultimo venerdì del Ramadan. L’attacco al consolato israeliano non è mai stato rivendicato da Israele, ma ha causato la morte di un pezzo grosso della gerarchia militare del Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica in Siria
Teheran ha promesso vendetta. Il presidente iraniano Ebrahim Raisi ha dichiarato: “Siamo certi che questo sentimento proveniente dal cuore porterà alla distruzione del regime sionista“.
Secondo quanto riportato dall’intelligence statunitense, l’Iran starebbe pianificando un attacco in grande stile quale ritorsione che potrebbe coinvolgere droni Shaheed e missili da crociera. Gli obiettivi e i tempi dell’operazione sono sconosciuti, ma una possibile risposta proporzionale all’attacco di Damasco potrebbe includere il colpire una struttura diplomatica israeliana entro la fine del Ramadan della prossima settimana.
Da Beirut, il leader di Hezbollah Nasrallah ha tuonato: “Quando la guerra sarà finita, Israele dovrà affrontare conseguenze importanti, tra cui inchieste e dimissioni, e questo è ciò che il premier israeliano Benjamin Netanyahu vuole evitare”.
Le autorità statunitensi sperano di organizzare un incontro con una delegazione del governo israeliano entro le prossime due settimane, al fine di evitare l’annunciata operazione a Rafah. Il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti, John Kirby, ha annunciato questa possibilità durante un briefing con la stampa, aggiungendo che le discussioni con Israele sono in corso.
Il presidente statunitense Joe Biden ha dichiarato che Israele sta aderendo alle richieste della Casa Bianca riguardo agli aiuti a Gaza, dopo una lunga telefonata con il premier israeliano Benjamin Netanyahu sul raid contro la ong statunitense World Central Kitchen. Israele ha anche annunciato l’approvazione dell’apertura del valico di frontiera di Erez.
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