(di Andrea Pinto) Attacco convenzionale con bombardamenti dell’aviazione ed invasione con i mezzi corazzati o semplicemente attacchi cibernetici massivi, seguiti da un colpo di Stato? La guerra ibrida probabilmente ha già avuto inizio, migliaia sarebbero gli account social falsi che da mesi stanno facendo propaganda a favore dei separatisti russi del Donbass. Si starebbe, pertanto, palesando la mossa a sorpresa di Putin che continua, come diversivo, ad ammassare truppe ai confini orientali dell’Ucraina e riempire di navi militari il Mar Nero, mentre si prepara a sferrare il più massiccio attacco cibernetico della storia moderna di uno Stato contro un altro. Nel frattempo, secondo i rapporti della Cia, centinaia di agenti segreti del Cremlino starebbero da tempo tentando di organizzare un colpo di stato.
Anche il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg ha avvertito: “Nel territorio ucraino agiscono molti agenti dell’intelligence russa“. L’avvertimento lanciato da Stoltenberg è rilevante perché, in quel caso, la strategia di risposta occidentale andrebbe in crisi. In Europa, ad esempio, non solo si sta trattando forsennatamente per arrivare a un pacchetto di sanzioni ‘pesanti’, ma ci si sta accapigliando – assicurano fonti diplomatiche europee – pure sul tema, fondamentale, “dell’innesco“. “Francia, Germania e Italia optano per gli scarponi sul terreno e nulla di piu’, mentre alcuni Paesi dell’Est vogliono includere altri scenari“, assicurano le fonti.
La Casa Bianca è certa, “sono pronti a sferrare un attacco” (senza specificare che tipo di attacco, ndr), ha quindi invitato i propri cittadini ad abbandonare l’Ucraina rifugiandosi in Polonia, dove verranno inviati altri tremila soldati Usa. Appello fatto ai propri concittadini da Corea, Giappone, Gran Bretagna e Lettonia. Israele ha richiamato lo staff diplomatico e persino l’Ue, finora prudente, ha suggerito al personale “non essenziale” delle sue missioni di lavorare da remoto “al di fuori dei confini” del Paese.
Il presidente Usa ha anche convocato un summit virtuale con le principali capitali, Londra, Berlino, Parigi, Roma e Varsavia. Sentirà poi la Ue e la Nato.
Quindi che accadrebbe nel caso di un colpo di Stato eterodiretto da Mosca, ma senza un solo soldato dell’ex armata rossa al di la’ della frontiera?
La presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen ha assicurato che e’ stata affrontata la “dettagliata cooperazione per la finalizzazione del pacchetto di sanzioni in caso di ulteriore aggressione da parte della Russia” e che le misure potrebbero riguardare “i settori della finanza e dell’energia come anche l’export di prodotti hi-tech”. Anche Berlino conferma e promette “sanzioni drastiche” se ci sarà l’invasione.
La riunione del formato Normandia di giovedì, scrive l’Ansa, è andata malissimo e Kiev, dopo dieci ore di negoziati, per l’ennesima volta si è rifiutata di trattare direttamente con le repubbliche separatiste “perché così la Russia non sarebbe più parte in causa”.
Infatti il Cremlino vuole che l’Ucraina accetti le trattative dirette con le repubbliche autoproclamate del Donbass.
L’Ucraina non tratta è vuole attivare “il meccanismo di riduzione del rischio” previsto dal Trattato di Vienna, che obbliga la Russia (firmataria) a “fornire spiegazioni dettagliate sulle attività militari nelle zone adiacenti al territorio ucraino“. Mosca a questo punto dovrebbe rispondere entro 48 ore. Se non lo fa, Kiev chiederà ai Paesi del trattato di convocare “una riunione straordinaria” per obbligare la Russia a condividere le informazioni.
In tutto questo Biden oggi parlerà di nuovo con Putin.