L’incidente che ha coinvolto un volo passeggeri dell’Azerbaijan Airlines, precipitato in Kazakistan il 25 dicembre, si sta trasformando in un caso diplomatico di rilevanza internazionale. Mentre il presidente azero Ilham Aliyev accusa Mosca di aver “abbattuto” l’aereo, la Russia, attraverso Vladimir Putin, ha adottato una posizione insolitamente aperta, pur evitando di ammettere pienamente le responsabilità.

di Antonio Adriano Giancane

Il jet Embraer EI90AR era in volo da Baku a Grozny quando, secondo fonti azere, sarebbe stato colpito da un missile terra-aria russo mentre attraversava lo spazio aereo della Cecenia. L’aereo, danneggiato e reso incontrollabile da presunte interferenze elettroniche, ha tentato un atterraggio d’emergenza ad Aktau, in Kazakistan, ma si è schiantato causando la morte di 38 persone. Solo 29 dei 67 passeggeri sono sopravvissuti.

Aliyev, in un discorso alla televisione nazionale, ha criticato duramente la Russia per aver tentato di “insabbiare” il suo ruolo nell’incidente. “Possiamo dire con assoluta chiarezza che l’aereo è stato abbattuto dalla Russia. Non stiamo dicendo che sia stato fatto intenzionalmente, ma è stato fatto,” ha dichiarato il presidente azero, richiedendo risarcimenti e punizioni per i responsabili.

Mosca ha inizialmente attribuito l’incidente a un impatto con uno stormo di uccelli in condizioni di scarsa visibilità. Tuttavia, le prove accumulate, tra cui filmati che mostrano perforazioni compatibili con una testata a frammentazione, hanno messo in discussione questa versione. In un raro gesto di apertura, Putin ha telefonato ad Aliyev, esprimendo il suo rammarico per il “tragico incidente” e offrendo condoglianze alle famiglie delle vittime. Nonostante ciò, il Cremlino ha evitato di assumersi piena responsabilità, attribuendo l’episodio a un’operazione di difesa aerea contro droni ucraini.

L’incidente ha avuto immediate ripercussioni politiche e diplomatiche. Aliyev ha annullato una visita a San Pietroburgo, mentre Azerbaigian e Kazakistan hanno sospeso i voli verso la Russia. Questo episodio rischia di incrinare ulteriormente i rapporti tra Mosca e i suoi vicini, mettendo a repentaglio il delicato equilibrio regionale.

Il gesto di Putin, che ha riconosciuto almeno in parte la responsabilità russa, rappresenta un’inversione rispetto alla consueta linea di negazione adottata dal Cremlino in situazioni simili. Questo atteggiamento potrebbe riflettere un tentativo di contenere il danno politico, memore di incidenti storici come l’abbattimento del volo KAL 007 nel 1983, che colpì duramente l’immagine dell’Unione Sovietica.

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