Progetto per avvicinare le nuove generazioni al settore biotech e promuovere l’ingresso di giovani talenti all’interno della Business Unit dedicata alle patologie infiammatorie e autoimmuni
- Sono 16 e hanno in media 26 anni i giovani talenti che, grazie all’iniziativa dell’IAI Academy, avranno la possibilità di iniziare un percorso professionale nell’ambito della Business Unit dedicata alle patologie infiammatorie e autoimmuni dall’azienda biotech Incyte, che segna così un’ulteriore tappa nel suo percorso di crescita
- Da un’indagine condotta da Emg Different, società di ricerche di mercato del Gruppo Adnkronos, per il 55% dei giovani studenti lavorare nel biotech offre la possibilità di dare un contributo alla salute pubblica e migliorare la vita delle persone. Il 51% non ha tuttavia familiarità con le più comuni figure professionali operanti all’interno di un’azienda biotech.
Sono 16 e hanno in media 26 anni i giovani talenti selezionati mediante il progetto dell’IAI (Inflammation and Auto Immune disease) Academy di Incyte, azienda biofarmaceutica globale focalizzata sulla ricerca di soluzioni innovative in grado di rispondere a importanti bisogni terapeutici non ancora soddisfatti.
La task force di giovani talenti andrà a consolidare la nuova Business Unit dedicata alle patologie infiammatorie e autoimmuni, che ha l’obiettivo di trasformare il paradigma di trattamento nell’ambito di malattie dermatologiche in cui persiste un elevato unmet need, quali vitiligine, dermatite atopica e idrosadenite suppurativa.
“Il progetto dell’IAI Academy nasce dalla consapevolezza che oggi realtà come Incyte hanno un ruolo più ampio e articolato, che si estende oltre i confini dell’azienda.” – commenta Onofrio Mastandrea, Vicepresidente e General Manager di Incyte Italia – “Il concetto di responsabilità sociale si traduce nella capacità di generare un valore condiviso, che impatta anche la comunità in cui l’azienda opera. L’IAI Academy è un esempio concreto di come sia possibile riunire la dimensione del business con quella sociale: attraverso l’ingresso in azienda di questi giovani talenti abbiamo aumentato la nostra competitività e, al tempo stesso, contribuito a facilitare l’incontro tra il mondo della formazione e il mondo del lavoro. Incyte è un’azienda orientata al futuro, crediamo fortemente nel potenziale delle nuove generazioni e nell’importanza di investire sullo sviluppo dei giovani talenti: questo progetto ribadisce il nostro impegno, che desideriamo portare avanti insieme alle istituzioni e all’accademia”.
Con questo modello di talent acquisition Incyte vuole inoltre contribuire ad avvicinare le nuove generazioni al biotech, un settore in forte crescita e ricco di opportunità professionali, di cui tuttavia sembra non esserci sempre piena consapevolezza al termine dei percorsi di formazione universitaria.
Un’indagine commissionata da Incyte e condotta da Emg Different, società di ricerche di mercato del Gruppo Adnkronos, ha esplorato la percezione delle aziende biotech in ambito lifescience su circa 300 giovani laureati e laureandi in facoltà scientifiche con una media di 23 anni di età. Oltre la metà degli intervistati ha confermato il proprio interesse a intraprendere un percorso professionale nel settore, motivato soprattutto dalla possibilità di contribuire alla salute pubblica e migliorare la vita delle persone. A fronte di ciò, il 51% del campione non ha mostrato familiarità con le figure professionali operanti all’interno di un’azienda biotech e addirittura il 73% non ha saputo citare spontaneamente alcun ruolo professionale in questo settore.
La collaborazione tra aziende e università è fondamentale per aiutare i giovani ad acquisire maggiore consapevolezza e garantire un’integrazione crescente tra formazione e lavoro, specialmente in settori altamente specializzati come quello delle biotecnologie applicate alla salute. Su questo tema interviene Andrea Rossi, Amministratore Delegato e Direttore Generale Università Campus Bio-Medico di Roma, uno dei poli accademici d’eccellenza per l’interdisciplinarità delle scienze, che ha risposto alla call to action lanciata da Incyte: “La mission dell’Università Campus Bio Medico di Roma è legata fortemente all’idea di una formazione integrale. Puntiamo a formare non solo generazioni di validi professionisti nei campi della medicina, della salute e delle life science ma anche ad accompagnare le nostre studentesse e i nostri studenti nel loro percorso di crescita personale e avvicinamento al mondo del lavoro: la partnership con Incyte Italia si inserisce proprio in questo solco, promuovendo l’incontro tra domanda e offerta di competenze e permettendo di esprimere a pieno il potenziale dei nostri talenti”.
Una sfida che per essere vinta non può prescindere dal sostegno delle Istituzioni: “A pochi mesi dall’approvazione della legge per l’Istituzione della Settimana nazionale delle discipline STEM, di cui sono stata promotrice, veder crescere l’attenzione attorno ai percorsi universitari e professionali in materie scientifiche e tecnologiche mi riempie di orgoglio. Scuola, università, istituzioni e imprese devono intensificare la loro collaborazione per promuovere l’acquisizione e la valorizzazione di queste competenze, fondamentali per guidare il progresso scientifico e per affrontare le sfide di oggi e di domani”, ha dichiarato l’On. Marta Schifone, Membro della XII Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati e promotrice della legge 187/2023 sull’istituzione della Settimana STEM.
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