Salah Abdeslam, unico terrorista sopravvissuto del commando responsabile delle stragi di Parigi del novembre 2015, comparirà lunedì in tribunale a Bruxelles per un reato commesso durante la latitanza in Belgio. Il processo, era stato fissato per lo scorso dicembre ma, su richiesta dei legali della difesa, venne rinviato.
Abdeslam, durante tutti i ventuno mesi di detenzione in Francia non ha mai risposto alle domande che gli hanno posto gli inquirenti.
L’imputato dovrà rispondere in merito ad un reato commesso durante una sparatoria avvenuta a Forest il 15 marzo del 2016, tre giorni prima che venisse arrestato a Bruxelles insieme a Sofiane Ayari, uno dei complici che lo aveva aiutato durante la sua latitanza.
Nella sparatoria – avvenuta nel corso di una perquisizione di routine di un appartamento che si presumeva vuoto – tre poliziotti rimasero feriti e un jihadista algerino, che aveva coperto la fuga dei due complici, rimase ucciso.
Sia Abdeslam che Ayane dovranno rispondere delle accuse di “tentativo di omicidio nei confronti di numerosi agenti di polizia in un contesto terroristico” e di “porto d’armi vietate in un contesto terroristico”, e se condannati rischiano fino a 40 anni di carcere.
Il processo dovrebbe durare poco più di una settimana, in un Palazzo di Giustizia dove sono state attivate le massime condizioni di sicurezza; Abdeslam percorrerà tutti i giorni i 150 chilometri che separano l’aula dal carcere francese di Vendin-le-Vieil scortato dalle unità di élite dell’esercito.