La Spagna sta affrontando una delle peggiori catastrofi degli ultimi decenni. La mobilitazione delle squadre di soccorso e il sostegno internazionale si stanno rivelando essenziali per la gestione dell’emergenza, ma la tragedia ha sollevato molte domande sulla preparazione del Paese ad affrontare eventi meteorologici estremi, in un contesto in cui il cambiamento climatico gioca un ruolo sempre più determinante
di Emanuela Ricci
Nelle regioni di Valencia e Castilla-La Mancha, violente inondazioni hanno provocato almeno 95 vittime, con 92 deceduti a Valencia, 2 a Castilla-La Mancha e 1 nella provincia di Malaga. Le condizioni climatiche estreme stanno creando devastazione in tutta l’area, con allagamenti diffusi e una situazione ancora fuori controllo. Con 95 vittime già confermate, il bilancio delle persone decedute continua ad aggravarsi, ma è considerato ancora provvisorio e soggetto a cambiamenti nelle prossime ore. Le autorità spagnole hanno dichiarato tre giorni di lutto nazionale in memoria delle persone decedute. Il numero esatto dei dispersi non è ancora confermato; i soccorritori stanno lavorando senza sosta per trovare i sopravvissuti tra le zone più colpite e difficili da raggiungere.
Il fenomeno Dana
La causa scatenante di questa catastrofe è il fenomeno meteorologico Dana (Depresión Aislada en Niveles Altos). Dana si sviluppa quando una massa di aria fredda in quota si separa, formando una depressione che rimane ferma sul posto, causando tempeste prolungate, piogge intense e forti venti. Negli ultimi giorni, il fenomeno ha causato accumuli di pioggia senza precedenti, arrivando a livelli di precipitazione equivalenti alla pioggia di un intero anno in sole 8 ore. Nella città di Valencia, sono stati registrati oltre 445 litri di pioggia per metro quadrato, causando un repentino aumento del livello dei fiumi, che ha trasformato le strade in veri e propri fiumi.
Ritardo nella gestione dell’emergenza
Le autorità locali, in particolare il governatore di Valencia, Carlos Mazón, sono al centro di forti polemiche per presunti ritardi nelle risposte all’emergenza. Nonostante l’allerta rossa emessa dall’autorità meteo alle 7 del mattino, l’allarme della Protezione Civile è stato trasmesso soltanto alle 18:00, molte ore dopo l’inizio dell’inondazione. Mazón, che si trovava a un evento turistico al momento della crisi, è stato criticato per non aver attivato tempestivamente l’Unità di Emergenza Valenciana, un corpo di pronto intervento fondamentale in situazioni di disastro. La soppressione di questa unità di emergenza è stata ritenuta uno dei fattori che ha rallentato la risposta alle inondazioni e ha ostacolato i soccorsi.
Le inondazioni hanno causato danni materiali ingenti. Linee elettriche abbattute, strade rese impraticabili e interruzioni della rete telefonica hanno reso più difficile l’accesso delle squadre di soccorso alle aree più critiche. Per raggiungere i superstiti, i soccorritori stanno utilizzando gommoni e mezzi anfibi in aree inondate, con oltre 1.034 soldati mobilitati per assistere la popolazione. Margarita Robles, la ministra della Difesa spagnola, ha predisposto obitori mobili per accogliere le vittime e far fronte al crescente numero di decessi.
Scene di devastazione
Le testimonianze dei sopravvissuti descrivono uno scenario spaventoso. Una donna a Valencia ha raccontato che l’inondazione “sembrava uno tsunami,” con acqua e fango che scorreva a velocità travolgente. Molti abitanti si sono ritrovati “intrappolati come topi,” con l’acqua che raggiungeva i tre metri di altezza in alcune aree. Persone rimaste senza elettricità e acqua potabile per giorni si sono rifugiate sui tetti delle loro case in attesa dei soccorsi, che arrivano lentamente per via delle difficoltà logistiche.
Le reazioni
Il presidente del governo spagnolo, Pedro Sánchez, ha dichiarato che l’obiettivo prioritario del governo è la ricerca dei dispersi, ringraziando le squadre di soccorso per il loro lavoro instancabile. Anche Re Felipe VI ha espresso il suo dolore per la tragedia e ha elogiato lo sforzo dei soccorritori. Nel frattempo, molti club di calcio spagnoli, tra cui il Real Madrid e il Barcellona, hanno offerto il proprio supporto alle comunità colpite, mettendosi a disposizione per raccogliere fondi e sostenere le operazioni di soccorso.
Anche le istituzioni europee hanno manifestato solidarietà e offerto sostegno alla Spagna. Il presidente del Consiglio Europeo, Charles Michel, ha assicurato la piena disponibilità dell’Unione Europea per qualsiasi tipo di assistenza. La presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ha attivato il servizio di monitoraggio satellitare Copernicus per facilitare la valutazione dei danni e la pianificazione delle operazioni di soccorso.
Fenomeni meteorologici estremi e cambiamento climatico
Il fenomeno Dana rimane in evoluzione, con la possibilità di colpire presto la provincia di Barcellona. I meteorologi e gli esperti climatologi ritengono che l’aumento di fenomeni estremi come Dana sia legato al cambiamento climatico. Gianni Messeri del Consorzio Lamma ha spiegato che il cambiamento climatico rende più frequenti i fenomeni meteorologici intensi e stazionari, simili a quello che ha colpito la Spagna, evidenziando l’importanza di un adattamento delle infrastrutture per gestire meglio le emergenze future.
Immagine generata con IA
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