Le entrate dell’Inps nei primi sette mesi del 2018 (c.d. riscossioni della produzione, esclusi i trasferimenti dallo Stato ed altri enti) ammontano a 119.351 milioni di euro, in deciso aumento (+4,07%) rispetto al medesimo periodo del 2017, quando erano stati incassati 114.686 milioni di euro.
L’incremento conferma il trend positivo che già si era registrato lo scorso anno rispetto al 2016 (+1,5%), quando nel periodo gennaio-luglio il totale delle riscossioni era stato di 112.988 milioni di euro.
Particolarmente rilevante è la crescita delle entrate contributive delle aziende con dipendenti, la cui gestione di cassa al 31 luglio 2018 evidenzia un incremento degli incassi pari al 4,65% rispetto a quanto rilevato al 31 luglio 2017 (67.044 milioni di euro contro 64.062 milioni).
All’incremento delle entrate contributive concorre, oltre ad una riduzione delle agevolazioni e ad un aumento del monte salari (dovuto sia ad un aumento delle retribuzioni che ad un aumento dell’occupazione), l’attività svolta dall’Istituto allo scopo di favorire il tempestivo e puntuale accertamento dei contributi dovuti, attraverso lo sviluppo di procedure automatizzate che favoriscono le iniziative di controllo condotte dalle sedi territoriali dell’Istituto. In questo quadro, l’utilizzo del Documento unico di regolarità contributiva (DURC) anche per il controllo delle aziende che beneficiano delle agevolazioni contributive di legge rappresenta uno dei fattori di crescita delle entrate contributive.
In termini generali, sul totale delle riscossioni spicca il dato del recupero dei crediti effettuato direttamente dall’Istituto, senza l’intervento degli Agenti della riscossione: l’incremento del 7,36% rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente evidenzia una spontanea convergenza dei contribuenti verso i crediti accertati dall’Inps.
In forte aumento (+8,63%) anche l’incasso dei crediti tramite concessionari. A tale risultato ha contribuito la massiccia operazione di notifica via PEC degli avvisi di addebito inesitati condotta a partire dagli ultimi mesi del 2017 e che ha consentito la notifica di avvisi di addebito per un totale di oltre 147 milioni di euro.
Da ultimo, quale frutto delle recenti campagne di accertamento sui datori di lavoro domestici c.d. “silenti”, si rileva al 31 luglio 2018 l’incremento delle riscossioni dei contributi dei lavoratori domestici, da 667 a 778 milioni di euro (+5,75%), rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente.