L’ex capo dell’intelligence presso il Dipartimento per la sicurezza interna degli Stati Uniti (DHS), Brian Murphy ieri ha presentato una denuncia all’ufficio dell’ispettore generale del DHS, sostenendo di essere stato costretto a manipolare le sue analisi per motivi puramente politici.
Il contenuto della denuncia è disponibile online sul sito della US House Permanent Select Committee on Intelligence. Murphy afferma che i suoi superiori, compresi alti funzionari del DHS, avrebbero commesso il reato di “tentato abuso di autorità”, violando probabilmente la legge federale.
L’accusa “pesante” ai danni di Trump
Murphy sostiene che i suoi capi hanno elaborato, edulcorandoli, importanti prodotti di intelligence su questioni di sicurezza nazionale. Questi funzionari, secondo Murphy, hanno cercato di “censurare e manipolare le informazioni di intelligence” prodotte dagli analisti del DHS, al fine di promuovere l’agenda del presidente Trump.
Nella sua denuncia, Murphy identifica il segretario ad interim della sicurezza nazionale Chad Wolf, il suo predecessore, Kirstjen Nielsen, e il vice di Wolf, Ken Cuccinelli, come coloro che avrebbero fatto pressioni per cambiare i suoi prodotti di intelligence. Le pressioni sono iniziate con riferimento all’interferenza russa nelle elezioni presidenziali statunitensi del 2016. Secondo Murphy, i suoi supervisori gli avrebbero ordinato di “terminare l’attività di intelligence sulla minaccia di interferenza russa negli Stati Uniti, e iniziare, invece, a riferire sulle interferenze di Cina e Iran ”.
Un’altra pressione ricevuta da Murphy è stata quella di minimizzare la minaccia terroristica interna rappresentata dalle organizzazioni di estrema destra. Gli venne chiesto espressamente di enfatizzare, invece, i presunti legami tra terrorismo e immigrazione negli Stati Uniti provenienti dall’America Latina.
Alla fine del 2018, l’allora segretario del DHS Kirstjen Nielsen ha detto al Congresso che quasi 3.800 terroristi documentati hanno attraversato il confine statunitense dal Messico. Murphy sostiene, invece, che il numero effettivo fosse solo di tre casi confermati.
Murphy è stato rimosso dal suo incarico nell’agosto di quest’anno ed è stato “degradato”.