Lago Maggiore in Italia al centro di un intrigo internazionale dove agenti dei servizi segreti italiani ed israeliani “casualmente” sono morti a seguito dell’affondamento di uno strano e controverso battello su cui eranno assiepati, oltre il numero limite consentito. Il tutto è avvenuto domenica scorsa, come scrive un’inchiesta di corsera, quando 21 agenti segreti sia italiani dell’Aise sia israeliani del Mossad sono scesi da una barca, immatricolata in Slovenia, direttamente sull’isola dei Pescatori, nel Lago Maggiore.
Si mescolavano abilmente tra centinaia di turisti: hanno pranzato presso il ristorante di lusso Il Verbano.
Lo skipper della barca incriminata è Claudio Carminati. Si è inabisssata alle 19.20 portandosi giù tre 007 e la moglie Anna Bozhkova. Gli agenti italliani erano Tiziana Barnobi e Claudio Alonzi, mentre l’ex super agente del Mossad israeliano è Shimoni Erez. Subito dopo il tragico evento l’area si è riempita di mezzi e velivoli militari che hanno riportato in patria, con discrezione e rapidità tutti gli israeliani presenti sulla scena.
Anna la moglie dello skipper aveva un permesso di soggiorno illimitato ed era russa. Non è un caso che proprio a Verbania da inizio anno era stato notato un aumento anomalo negli arrivi di importanti oligarchi russi, molti di loro vicini a Putin. Volevano investire su alberghi di gran lusso, come quello di Pallanza e Baveno.
La scoperta è che i russi non temono le sanzioni: riescono a trasferire, molto facilmemente e con disinvoltura, ingenti capitali via Svizzera tramite società amiche.
Il litorale, scrive sempre corsera, è noto anche per le ricche proprietà degli ebrei ortodossi che, alla luce del sole, incontrano potenti di mezzo mondo, americani compresi.
In un contesto con forte interesse informativo è giustificata quindi la presenza di un così cospicuo numero di agenti segreti che ognuno si muoveva in piena autonomia per scoprire quello che occorre al proprio Stato. Gli israeliani forse cercavano conferme sul traffico di componentistica elettronica a favore dell’Iran, gli italiani probabilmente seguivano il flusso di denaro russo per smascherare i traffici sottobanco degli amici di Putin.
Certo è che l’incidente ha messo alla luce, per qualche istante, il mondo di mezzo in cui si muovono e vivono gli 007.
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