L’Iran considererà l’esercito Usa alla stregua dello Stato islamico se Washington inserisce il corpo della guardie della rivoluzione islamica iraniana (Pasdaran) nell’elenco delle organizzazioni terroristiche. Lo ha detto oggi Mohammad Ali Jafari all’agenzia di stampa iraniana “Tasnim”, commentando le ultime notizie riguardo all’intenzione degli Stati Uniti di revocare l’accordo sul nucleare siglato da Teheran con le potenze mondiali del gruppo 5+1 (i cinque membri permanenti del Consiglio di sicurezza dell’Onu più la Germania).
“Washington dovrebbe sapere che l’Iran userà l’opportunità offerta dal comportamento lunatico dell’amministrazione di Donald Trump sul Jcpoa (piano congiunto d’azione globale, l’accordo sul nucleare) per rafforzare il suo programma missilistico così come i piani di difesa regionali e convenzionali”, ha aggiunto Jafari, sottolineando che qualsiasi nuova sanzione da parte Usa nei confronti di Teheran, “metterà fine a qualunque forma di interazione tra i due paesi”. Toni più concilianti erano stati usati invece ieri dal ministro degli Esteri iraniano, Mohammed Javad Zarif, in un’intervista a “Newsweek”. Teheran sta lanciando test missilistici per migliorare le sue capacità militari e non per sviluppare eventuali armi nucleari, aveva detto Zarif. “Stiamo testando i missili perché vogliamo migliorare la loro precisione. Se un missile è progettato per le armi nucleari, non ha bisogno di precisione”.
Il programma per lo sviluppo di missili balistici dell’Iran aveva suscitato inquietudine in diversi stati, in particolare gli Usa nelle ultime settimane, dove, secondo il “Washington Post”, Trump confermerà l’intenzione di revocare l’accordo nucleare con l’Iran il prossimo 12 ottobre, affermando che l’intesa non è nell’interesse degli Stati Uniti. La mossa, secondo il quotidiano Usa, costituirà il primo passo di un processo che culminerà nel ripristino di sanzioni statunitensi contro l’Iran.