Washington ha chiesto una riunione di emergenza del Consiglio di Sicurezza per discutere la situazione nella Repubblica islamica dopo le manifestazioni degli ultimi giorni. Mentre Mosca, (affiancata anche dalla Cina), si e’ detta contraria, accusando gli Stati Uniti di interferenze negli affari interni del paese, e ha minacciato di chiedere un voto procedurale per tentare di bloccare l’incontro sull’argomento. L’ipotesi e’ pero’ sfumata quando e’ apparso chiaro che gli Usa avevano la maggioranza di 9 si’ (su 15) per procedere. “I diritti umani non sono il regalo di un governo, ma diritti inalienabili. Liberta’ e dignita’ umana non si possono separare da pace e sicurezza”, ha tuonato l’ambasciatrice americana al Palazzo di Vetro, Nikki Haley. Sottolineando poi che “il regime in Iran priva il suo popolo dei principali diritti umani. Noi stiamo con chi cerca liberta’, prosperita’ e dignita’ … Dobbiamo fare di piu'”. Haley ha ricordato che “il mondo ha assistito agli orrori che hanno avuto luogo in Siria, iniziati con un regime omicida che ha negato il diritto del popolo di protestare pacificamente. Non dobbiamo permettere che cio’ accada anche in Iran”. L’ambasciatore russo, Vasily Nebenzia, ha da parte sua attaccato Washington affermando: “Oggi vediamo ancora una volta come gli Usa stiano abusando della piattaforma del Consiglio di Sicurezza”. “Ci dispiace per la perdita di vite umane, ma lasciamo che l’Iran si occupi dei suoi affari interni – ha aggiunto – Seguendo la vostra logica dovremmo avere avuto riunioni del Consiglio dopo gli eventi americani a Ferguson e Occupy Wall Street”. Da Mosca, invece, il vice ministro degli Esteri russo Sergey Ryabkov, aveva detto nelle ore scorse che gli “Usa continuano la loro politica, interferendo in modo aperto o nascosto negli affari di altri stati”. “Con l’apparente preoccupazione per i diritti umani e la democrazia, attaccano spudoratamente la sovranita’ di altre nazioni”, ha aggiunto, sottolineando che “e’ in questa luce che vediamo l’iniziativa americana di convocare una riunione del Consiglio di Sicurezza dell’Onu su un problema di stretta natura interna”. Per Ryabkov, le affermazioni di Teheran secondo cui gli Usa stanno guidando le aspre manifestazioni di piazza dall’estero “non sono infondate”: Washington “usa qualsiasi mezzo disponibile” per minare i governi stranieri ostili. Ieri, intanto, anche Teheran ha accusato gli Usa di “grottesche” interferenze nei suoi affari interni, e di “incitare” le proteste anti-governative attraverso una serie di “tweet assurdi”. In una lettera inviata al segretario generale dell’Onu, l’inviato iraniano al Palazzo di Vetro, Gholamali Khoshroo, ha detto che l’amministrazione Usa “ha superato ogni limite nel violare le regole e i principi della legge internazionale. Fonte Ansa