L’Iran e i suoi alleati non sanno come rispondere agli incessanti bombardamenti israeliani. Non si vuole innescare un conflitto regionale su larga scala che possa aggravare ulteriormente la loro posizione. Tuttavia, esperti di sicurezza occidentali, come scrive il WP, temono che Teheran stia adottando una nuova strategia per vendicarsi: utilizzare gang criminali in Europa per colpire Israele e i suoi interessi.
Per anni, l’Iran ha fatto uso di milizie locali in Medio Oriente per perseguire i propri obiettivi geopolitici. Ora, sta espandendo questo modello in Europa, formando alleanze con trafficanti di droga e criminali organizzati per attaccare obiettivi ebraici, israeliani o altri rivali.
In un’ondata di attacchi sospettati di essere commissionati da Teheran, una granata è stata lanciata contro l’ambasciata israeliana a Stoccolma e un politico spagnolo è stato ferito gravemente in pieno giorno con un colpo di pistola al volto. Solo la settimana scorsa, la polizia danese ha arrestato due cittadini svedesi, rispettivamente di 16 e 19 anni, accusati di terrorismo in riferimento a due esplosioni vicino all’ambasciata israeliana a Copenaghen. Secondo i media svedesi, i due giovani sarebbero affiliati a una gang guidata da un criminale nascosto in Iran, accusato di aver orchestrato violenti complotti in Scandinavia su richiesta di Teheran.
L’Iran avrebbe costruito alleanze con gang europee grazie alle reti criminali sviluppate dalle sue milizie in Medio Oriente, soprattutto attraverso il traffico di droga e armi. Questi traffici, che finanziano le operazioni di gruppi come Hezbollah, hanno permesso a Teheran di stringere legami con gruppi criminali in Europa. Secondo Sanam Vakil, direttore del Programma Medio Oriente e Nord Africa presso Chatham House, queste alleanze non sono difficili da formare poiché l’asse della resistenza iraniana opera “come una mafia”, con legami che si basano prima di tutto su interessi economici e che si sono poi evoluti in cooperazioni per azioni violente.
Questo approccio consente all’Iran di colpire obiettivi spesso scarsamente protetti, con operazioni che richiedono poche risorse.
L’aumento di questi attacchi è in parte una reazione all’inefficacia dei tentativi diretti dell’Iran di colpire Israele. I recenti lanci di missili da parte iraniana e di Hezbollah, inclusi quelli di aprile e di questa settimana, non hanno avuto un impatto significativo sul territorio israeliano. Invece, l’Iran sembra aver spostato la sua attenzione su operazioni meno convenzionali e più difficili da tracciare, come gli attacchi condotti in Europa.
La capacità dell’Iran di sfruttare la criminalità organizzata in Europa si sta ampliando grazie a una combinazione di confini relativamente aperti e all’aumento della criminalità organizzata in paesi come la Svezia, il Regno Unito, i Paesi Bassi e la Germania. Anche la Russia ha notato questa opportunità. Secondo Ken McCallum, direttore generale dell’MI5 (l’agenzia di spionaggio interna britannica), sia Mosca che Teheran stanno sfruttando criminali di basso livello per attuare sabotaggi e attacchi in tutta Europa. La Russia, in particolare, ha iniziato a fare sempre più affidamento sulle reti criminali dopo che gran parte della sua rete di spionaggio è stata smantellata in seguito all’espulsione di oltre 750 diplomatici nel 2022, a causa dell’invasione dell’Ucraina.
La collaborazione tra Iran e criminalità europea rappresenta una minaccia crescente, non solo per Israele, ma anche per gli Stati Uniti. A luglio, le forze dell’ordine americane hanno arrestato un cittadino pakistano con legami stretti con l’Iran, dopo che aveva tentato di assoldare un agente sotto copertura dell’FBI per assassinare un politico statunitense. Il direttore dell’FBI, Christopher Wray, ha affermato che il complotto era “direttamente ispirato dalla strategia iraniana”.
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