di Redazione
Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha discusso telefonicamente con il suo omologo iraniano Ebrahim Raisi nella tarda serata dell’altro ieri, in previsione dell’arrivo odierno di Raisi ad Ankara per un significativo incontro bilaterale. La presidenza turca ha reso noto ieri mattina che, durante la telefonata, sono stati affrontati i recenti atti di “violazione” della tregua di 4 giorni da parte dell’esercito israeliano. Si è sottolineata l’importanza di rendere il cessate il fuoco permanente per consentire la consegna di aiuti umanitari alla popolazione civile nella Striscia di Gaza.
Oltre a questo tema, diversi sono gli argomenti all’ordine del giorno in vista dell’incontro tra i leader di due importanti nazioni islamiche. Erdogan ha ribadito la necessità di una reazione unitaria dei Paesi musulmani agli attacchi israeliani. Ha proposto la Turchia come garante per i palestinesi e ha sostenuto la creazione di un sistema di tutela che porti progressivamente alla formazione di uno stato palestinese. L’Iran, uno dei principali sostenitori di Hamas finanzia l’organizzazione terrorista, mentre la Turchia fornisce un rifugio sicuro ai leader di Hamas in esilio. Ankara e Teheran sono tra le uniche nazioni, insieme a Qatar ed Egitto a mantenere relazioni con Hamas e Hezbollah libanesi.
Per l’Iran, riavvicinarsi alla Turchia è essenziale, specialmente dopo essere stato esclusa dalle trattative che hanno portato allo scambio di ostaggi e al cessate il fuoco. Allo stesso tempo, Erdogan cerca il sostegno degli ayatollah iraniani per consolidare la sua posizione come interlocutore del mondo islamico, essendo la Turchia anche membro della Nato.
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