di Antonio Adriano Giancane
L’Iran ha iniziato una processione funebre che durerà tre giorni in memoria del presidente Ebrahim Raisi, morto, insieme al ministro degli Esteri, Hossein Amirabdollahian, e altri 6 membri dell’equipaggio, nell’incidente in elicottero avvenuto lo scorso fine settimana. Una grande folla si è radunata ieri alla partenza del corteo dalla città nord-occidentale di Tabriz, dove le squadre di soccorso hanno impiegato circa 20 ore per recuperare il corpo del presidente.
Il corpo di Raisi sarà trasportato da Tabriz alla città santa di Qom, roccaforte dell’alto clero musulmano sciita, prima di essere portato a Teheran. Per la cerimonia nella capitale, il governo ha dichiarato oggi giornata non lavorativa. “L’Iran darà vita a un’altra epopea storica durante i funerali“, ha dichiarato il ministro degli Interni Ahmad Vahidi. “Non ci saranno interruzioni negli affari del Paese a causa del martirio del venerato presidente“.
L’ayatollah Ali Khamenei, la guida Suprema iraniana, ha presieduta oggi la cerimonia religiosa a Teheran, prima che il corpo di Raisi venga trasferito nella sua regione d’origine, il Khorassan, nel nord-est. Raisi sarà sepolto domani nella città santa di Mashhad, dove riposa l’ottavo Imam dei musulmani sciiti, Reza, il più importante luogo di pellegrinaggio del Paese.
Come previsto dalla costituzione iraniana, Khamenei ha nominato il primo vicepresidente Mohammad Mokhber a capo del ramo esecutivo che rimarrà in carica fino alle elezioni previste per il prossimo 28 giugno.
I candidati presidenziali inizieranno a registrarsi giovedì prossimo e coloro che supereranno il processo di verifica potranno iniziare la campagna elettorale per due settimane.
La morte di Raisi, 63 anni, arriva in un momento critico per l’Iran. L’economia è in difficoltà a causa delle sanzioni statunitensi e il Paese è coinvolto in crescenti tensioni in Medio Oriente a causa del conflitto a Gaza.
La magistratura ha avvertito gli iraniani che qualsiasi “diffusione di menzogne” o “insulti” su Raisi e la sua morte saranno trattati con severità. La nuova Assemblea degli Esperti, che sarà responsabile della nomina della prossima Guida Suprema alla morte di Khamenei, si è riunita ieri come da programma.
Raisi, rieletto nell’assemblea a marzo, era considerato un candidato forte per diventare il nuovo capo dell’organismo e potenzialmente la prossima Guida Suprema. I membri clericali hanno eletto Mohammad-Ali Movahedi Kermani, un alto ecclesiastico conservatore, come capo dell’assemblea per i prossimi due anni.
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