Il governo federale dell’Iraq considererà “illegali e non vincolanti” tutti i contratti petroliferi sottoscritti senza il consenso di Baghdad, e si riserva il diritto di intraprendere “azioni legali presso i tribunali nazionali e internazionali” contro le compagnie straniere che agiranno “contro gli interessi nazionali”. Attraverso un comunicato stampa, il ministero del Petrolio iracheno mette in guardia le aziende straniere dallo stipulare accordi “con qualsiasi parte all’interno dell’Iraq” senza passare prima dal governo federale. Il riferimento è alle compagnie che hanno stretto intese con la regione autonoma del Kurdistan iracheno e ai giacimenti contesi tra Baghdad ed Erbil nella provincia di Kirkuk. Il ministro Jabbar al Luaibi ha definito questi accordi “illegali” come “una brusca interferenza negli affari interni iracheni, una violazione della sovranità nazionale e una chiara violazione delle norme internazionali”. Il governo federale dell’Iraq considererà “illegali e non vincolanti” tutti i contratti petroliferi sottoscritti senza il consenso di Baghdad, e si riserva il diritto di intraprendere “azioni legali presso i tribunali nazionali e internazionali” contro le compagnie straniere che agiranno “contro gli interessi nazionali”. Attraverso un comunicato stampa, il ministero del Petrolio iracheno mette in guardia le aziende straniere dallo stipulare accordi “con qualsiasi parte all’interno dell’Iraq” senza passare prima dal governo federale. Il riferimento è alle compagnie che hanno stretto intese con la regione autonoma del Kurdistan iracheno e ai giacimenti contesi tra Baghdad ed Erbil nella provincia di Kirkuk. Il ministro Jabbar al Luaibi ha definito questi accordi “illegali” come “una brusca interferenza negli affari interni iracheni, una violazione della sovranità nazionale e una chiara violazione delle norme internazionali”. In precedenza, il ministro del Petrolio iracheno aveva invitato la multinazionale britannica Bp a riprendere quanto prima lo sviluppo del sito petrolifero di Baba Gurgur, nella provincia di Kirkuk contesa tra Erbil e Baghdad. Attraverso un comunicato stampa, il dicastero di Baghdad ricordava che anni fa era stato firmato un accordo di principio con Bp per i campi petroliferi di Kirkuk, ma l’amministrazione locale (gestita dai curdi) aveva sospeso l’intesa. Parlando ieri durante la Conferenza “Oil and Money” a Londra, da parte sua, l’amministratore delegato di Bp, Bob Duley, ha detto che “Kirkuk la conosciamo bene. Stavamo facendo lavori tecnici fino al 2015. Ma non ho letto i commenti del ministro Al Luaibi”. In precedenza, il ministro del Petrolio iracheno aveva invitato la multinazionale britannica Bp a riprendere quanto prima lo sviluppo del sito petrolifero di Baba Gurgur, nella provincia di Kirkuk contesa tra Erbil e Baghdad. Attraverso un comunicato stampa, il dicastero di Baghdad ricordava che anni fa era stato firmato un accordo di principio con Bp per i campi petroliferi di Kirkuk, ma l’amministrazione locale (gestita dai curdi) aveva sospeso l’intesa. Parlando ieri durante la Conferenza “Oil and Money” a Londra, da parte sua, l’amministratore delegato di Bp, Bob Duley, ha detto che “Kirkuk la conosciamo bene.