Secondo quanto riportato dall’Agenzia Nova, un totale di 114 civili iracheni sono stati uccisi e altri 244 sono rimasti feriti in atti di terrorismo, violenza e conflitti armati in Iraq nell’ottobre 2017. È quanto emerge dai dati diffusi oggi dalla missione di assistenza delle Nazioni Unite in Iraq (Unami). Il numero di civili uccisi in ottobre, escludendo le forze di polizia, è stato di 109, mentre il numero di feriti (esclusi gli agenti di polizia) è stato di 237 persone.
Il governatorato di Baghdad è stato quello dove a ottobre si è registrato il maggior numero di vittime: con 38 morti e 139 feriti. A seguire il governatore di al Anbar con 36 morti e 55 feriti, e Kirkuk con 18 morti e 33 feriti. Le cifre per la provincia occidentale a maggioranza sunnita di al Anbar sono state ottenute dall’Unami dalla Direzione sanitaria del governatorato e sono state aggiornate fino al 31 ottobre incluso.
Nel rapporto l’Unami riferisce di essere stato ostacolato nella verifica efficace delle vittime nelle aree di conflitto. Per quanto riguarda le vittime ottenute dalla Direzione sanitaria di al Anbar, l’Unami precisa che il dato potrebbe non riflettere pienamente il numero effettivo di vittime in tali aree a causa della maggiore volatilità della situazione sul terreno e dell’assenza di servizi. In alcuni casi, l’Unami precisa essere riuscita a verificare solo verificare parzialmente i dati. La missione Onu riferisce di aver ricevuto, senza essere in grado di verificare, informazioni di un grande numero di vittime da cause collaterali al conflitto, come ad esempio la mancanza di acqua potabile, cibo, medicinali e assistenza sanitaria.