Ecco le prime immagini della barriera sottomarina israeliana progettata per bloccare la Striscia di Gaza.
La barriera, che si trova nella spiaggia di Zikim, si estenderà per 200 metri lungo il mar Mediterraneo, separando Gaza da Israele ed è strutturata in tre livelli, una base sottomarina; una piattaforma di cemento a 50 metri di profondità e una recinzione di filo spinato a 6 metri di profondità.
Il progetto dovrebbe essere completato entro la fine dell’anno 2018 e il suo costo è stimato intorno a 25 milioni di shekels, circa 6,7 milioni di dollari.
L’iniziativa è stata interpretata come un ulteriore tentativo di Israele di inasprire l’assedio sulla Striscia di Gaza, che dura dal 2007. Israele ha chiuso il passaggio civile e commerciale attraverso le frontiere dell’enclave e ha costruito una “barriera protettiva” intorno alla Linea Verde d’Armistizio del 1949, che funge da frontiera.
Secondo quanto dichiarato dal ministro della Difesa, Avigdor Liebermann, che ha proposto la realizzazione della barriera, “La costruzione della barriera intorno alla Striscia di Gaza, sia per mare che per terra, avanza a ritmi elevati. Ogni giorno, le nostre capacità di combattere il terrorismo accrescono”, ha aggiunto “Hamas perde ogni giorno la possibilità di attaccare Israele”.
Israele ha anche disposto un blocco navale sulla Striscia di Gaza, che attualmente pone un limite di tre miglia nautiche ai pescatori gazawi, 17 in meno dai limiti convenuti negli accordi di Oslo dei primi anni ’90. La settimana scorsa, due imbarcazioni della Freedom Flotilla che hanno tentto di rompere il blocco navale, sono state intercettate dalle forze navali israeliane in acque internazionali.
L’assedio operato da Israele contro la Striscia di Gaza sta provocando effetti devastanti, i settori più danneggiati quelli industriali e commerciali che hanno subito un duro colpo a causa del divieto israeliano sull’importazione di carburante e di gas, che ha portato a penuria e disoccupazione.
La scorsa settimana, esponenti dell’Onu hanno lanciato un allarme denunciando la grave situazione umanitaria dei bambini di Gaza e le continue violazioni dei loro diritti.
Farhan Haq, portavoce del Segretario Generale dell’Onu, ha lanciato un appello richiamando l’attenzione sui diritti dei bambini chiedendo di adottare subito dei provvedimenti per alleviare le loro sofferenze”.