Israele vuole colpire il Libano anche da est

di Emanuela Ricci

Israele sembra prepararsi ad ampliare le sue operazioni contro Hezbollah, rafforzando contemporaneamente le difese sul confine con la Siria nelle Alture del Golan occupate. Le truppe israeliane hanno iniziato a rimuovere mine e costruire nuove barriere lungo la frontiera, spostando la recinzione che separa la zona demilitarizzata (DMZ) verso il lato siriano. Secondo alcuni soldati sentiti da Reuters, sono state scavate nuove fortificazioni perchè l’Idf intende creare una zona cuscinetto per prevenire eventuali infiltrazioni da parte di Hezbollah, nel caso il conflitto si intensifichi su questo fronte.

Secondo fonti militari, questa manovra potrebbe permettere a Israele di colpire Hezbollah da un nuovo punto, più a est lungo il confine con il Libano, facilitando allo stesso tempo il monitoraggio delle attività del gruppo armato e migliorando la sicurezza delle proprie truppe. Le operazioni sembrano mirare a interrompere le rotte di rifornimento di armi di Hezbollah, alcune delle quali passano attraverso la Siria, alleato di lunga data dell’Iran, principale sostenitore di Hezbollah.

Le operazioni israeliane contro Hezbollah sono iniziate dopo che il gruppo, sostenuto da Teheran, ha lanciato missili dal Libano in risposta all’attacco mortale di Hamas contro il sud di Israele, che ha scatenato la campagna militare di Israele su Gaza. Oltre agli attacchi aerei che hanno causato significativi danni a Hezbollah nell’ultimo mese, il gruppo ora fronteggia anche attacchi terrestri da sud e bombardamenti navali israeliani dal Mediterraneo.

Israele ha intensificato anche le sue operazioni contro la Siria, lanciando attacchi aerei sia sulla capitale siriana sia lungo il confine con il Libano. Allo stesso tempo, le forze russe, precedentemente di stanza nel sud della Siria a sostegno delle truppe siriane, si sono ritirate da almeno un avamposto di osservazione strategico vicino alla zona demilitarizzata, secondo fonti siriane e libanesi. Questo ritiro sembrerebbe frutto di un accordo con Israele per evitare scontri diretti tra le forze israeliane e russe.

Inoltre, Israele ha intensificato lo sminamento nelle aree di confine e ha condotto incursioni di terra a partire dal 1° ottobre, combattendo Hezbollah nel terreno montuoso che separa il nord di Israele dal sud del Libano. Israele sta rafforzando le sue difese nel Golan, creando una zona sicura che potrebbe essere utilizzata per una futura offensiva contro Hezbollah lungo il confine libanese.

Alcuni combattenti siriani e gruppi armati iracheni sostenuti dall’Iran, attivi nel sud della Siria, avrebbero ricevuto l’ordine di ritirarsi dopo aver visto i carri armati israeliani nella zona. Le truppe irachene sono state istruite a non impegnarsi in scontri diretti con le forze israeliane.

Infine, la presenza della Forza di Osservazione del Disimpegno delle Nazioni Unite (UNDOF) nella zona demilitarizzata, incaricata di monitorare il cessate il fuoco tra Israele e Siria dal 1973, continua la sua attività, ma le fonti riferiscono di recenti violazioni su entrambi i lati della DMZ. Tuttavia, i dettagli sugli sviluppi militari nella regione rimangono per lo più riservati, con i funzionari israeliani che non commentano apertamente i loro piani operativi.

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