Sale la pressione fiscale, crescono anche redditi e consumi per le famiglie, cala il deficit. E’ la fotografia scattata dall’Istat per il primo trimestre di quest’anno, che evidenzia da una parte segnali incoraggianti sul fronte del potere d’acquisto delle famiglie, al top dal 2011, dall’altra il leggero aumento della pressione fiscale che raggiunge il 38,9%. L’indebitamento netto della P.a. e’ invece al 4,3% del Pil, il valore piu’ basso registrato da ben 17 anni. Plaude l’Unione dei consumatori, che parla di “dato inaspettato” del rialzo dei consumi delle famiglie. L’auspicio e’ che “il trend sia confermato nei prossimi trimestri, visto che troppo spesso, in questi ultimi anni, abbiamo assistito a dati altalenanti”. Sullo stesso fronte anche parte della politica, che parla di “segnali incoraggiati”. Fioccano i commenti su twitter dai senatori Pd. Scrive Stefano Esposito: “Ancora una volta, ecco a cosa servono le riforme fatte in questi anni! Aumentano reddito e consumi, ed e’ buona notizia per tutti”. Pamela Orru’ aggiunge: “Miglior dato dal 2011. L’Italia sta uscendo dalla palude. C’e’ ancora tantissimo da fare ma e’ innegabile che la strada sia quella giusta”. E per Mauro Del Barba “quando crescono redditi e consumi significa che il Paese ricomincia a camminare. #ItaliaRiparte non e’ uno slogan ma cio’ che sta accadendo”. Il segretario confederale Uil, Guglielmo Loy, incassa il dato positivo e chiede di accompagnare i risultati dando “maggior potere di acquisto ai salari e alle pensioni e accompagnando cio’, attraverso la prossima legge di bilancio, con misure espansive”. Ecco in sintesi i dati dell’Istat: – PRESSIONE FISCALE AL 38,9%, DEFICIT/PIL IN CALO A 4,3% Secondo i dati diffusi dall’isituto di statistica, la pressione fiscale ha toccato nei primi tre mesi dell’anno il 38,9%, segnando un aumento di 0,3 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. L’indebitamento netto delle P.a. in rapporto al Pil e’ stato pari al 4,3%, risultando inferiore di 0,6 punti percentuali rispetto allo stesso trimestre del 2016. Il saldo primario delle P.a. (indebitamento al netto degli interessi passivi) e’ risultato negativo, con un’incidenza sul Pil dello 0,6% (-1,4% nel primo trimestre del 2016). Il saldo corrente e’ stato anch’esso negativo, con un’incidenza sul Pil dell’1,7% (-2,2% nel primo trimestre del 2016). In particolare, spiega l’Istat, le uscite correnti hanno registrato, nel primo trimestre 2017, un aumento tendenziale dello 0,9%: sono saliti gli stipendi (+0,5%), i consumi intermedi (+0,7%), le prestazioni sociali in denaro (+1,4%) e gli interessi passivi sul debito (8,6%), mentre le ‘altre uscite correnti’ hanno registrato un calo del 3,4%. – AUMENTA IL POTERE D’ACQUISTO DELLE FAMIGLIE, +1,2% ANNUO Nei primi tre mesi del 2017 il reddito disponibile delle famiglie e’ salito dell’1,5% rispetto al trimestre precedente, mentre i consumi sono cresciuti dell’1,3%. Secondo l’Istat viene segnato per il reddito un rialzo annuo del 2,4% e per la spesa un aumento del 2,6%. In entrambi i casi, si tratta degli incrementi tendenziali piu’ alti dal terzo trimestre del 2011. La propensione al risparmio delle famiglie nei primi tre mesi e’ stata invece pari all’8,5%, in aumento di 0,3 punti percentuali rispetto al trimestre precedente. Per quanto riguarda le imprese, la quota di profitto delle societa’ non finanziarie, pari al 42,0%, risulta invariata rispetto al trimestre precedente, mentre il tasso di investimento e’ sceso al 19,9%.
Foto Il foglietto