Italia alza le barricate: Dubbi sul Mes light,  ok a  corona bond

La Francia da una lato è d’accordo con l’Italia sulla creazione di un nuovo fondo da dedicare per l’emergenza economica da Covid-19, dall’altro con la Germania starebbe già lavorando per utilizzare le risorse del Mes, il Fondo Salva Stati, con condizioni di rientro più light. Le stesse condizioni light che il presidente del Consiglio italiano, Giuseppe Conte aveva evocato durante una diretta a reti unificate. Conte aveva anche precisato che il ricorso ad un Mes in versione light poteva essere considerata solo come una delle misure da mettere in atto. L’Italia, infatti, continua a chiedere l’emissione di titoli di debito comuni per far fronte all’emergenza, i cosiddetti “corona bond”.

Secondo l’agenzia stampa tedesca Dpa, le proposte franco-tedesche prevedono la possibilità per gli Stati di ricorrere a una linea di credito del Mes fino al 2% del proprio Pil (per l’Italia si tratterebbe di circa 36 miliardi di euro), l’intervento della Bei per garantire fino all’80% dei prestiti a breve termine delle banche e il ricorso al bilancio Ue con risorse da destinare a misure contro la disoccupazione.

Il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri è laconico sull’argomento: “Per Roma non basta. Bene SURE e garanzie Bei, ma la risposta dell’Ue deve comprendere bond comuni“.

In una nota stampa il ministro Gualtieri è più chiaro: “La sfida economica posta dal coronavirus è senza precedenti e richiede un vero salto di qualità nella risposta dell’Europa. Per questo l’Italia sta conducendo dure battaglie su tutti i tavoli negoziali. Solo poche settimane fa c’era solo il MES con condizionalità. Abbiamo ottenuto che sul tavolo negoziale venissero proposti strumenti nuovi e adeguati alla sfida che abbiamo di fronte. L’insieme di proposte che l’Eurogruppo presenterà al Consiglio Europeo comprende ora lo schema SURE di assicurazione contro la disoccupazione – da anni richiesto dal nostro Paese – un significativo potenziamento del capitale della BEI per costituire un fondo per le garanzie ai prestiti delle imprese e un fondo per la ricostruzione da finanziare con bond comuni europei“.

Gualtieri poi precisa: “l’Italia ha ribadito, trovando l’accordo di altri Paesi tra cui la Francia, che non possiamo rispondere a uno shock comune e simmetrico con politiche fiscali asimmetriche che amplierebbero i divari tra Paesi. Pertanto la risposta comune europea sarà adeguata solo se comprenderà l’emissione comune di bond europei per finanziare i piani nazionali di risposta all’emergenza coronavirus“.

Mes

Quanto al Mes, prosegue il ministro, “per l’Italia è uno strumento inadatto a gestire questa crisi nella forma attuale. Come ha detto il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, solo un MES senza condizionalità che conservi del vecchio meccanismo solo il nome, diventando di fatto un fondo per la lotta alla pandemia, potrebbe essere adeguato a concorrere, insieme agli altri strumenti, a una risposta europea all’altezza della sfida che deve essere imperniata su soluzioni nuove“.

Italia alza le barricate: Dubbi sul Mes light, ok a corona bond

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