di Andrea Pinto
L’Italia muove i suoi passi in politica estera, cercando di tessere una tela di alleanze strategiche che abbiano una visione e che coprano uno spazio temporale medio lungo al fine di realizzare piani strutturali sostenibili, in grado di favorire la crescita dell’economia nazionale, in ambito europeo e più in generale nel Mediterraneo allargato. Da questa esigenza il cosiddetto Trattato del Quirinale con la Francia, firmato il 26 novembre 2021 ed entrato in vigore il 1 gennaio del 2023 e la firma avvenuta ieri, durante il vertice intergovernativo Italia-Germania, del Piano d’azione italo-tedesco per la cooperazione strategica.
Il documento firmato a Berlino e che ha impegnato gli sherpa dei due paesi per due anni, contiene le linee guida per affrontare i temi principali della cooperazione bilaterale e delle agende europea e internazionale nei settori come economia, innovazione e coesione sociale, clima, energia e ambiente, politica estera e di difesa, agenda europea e migrazione, contatti tra le società civili e cultura.
Presenti nelle rispettive delegazioni, oltre ai due capi di governo, i ministri degli Esteri Antonio Tajani e Annalena Baerbock; dell’Interno, Matteo Piantedosi e Nancy Faeser; delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso e il titolare del dicastero tedesco dell’Economia e dell’Ambiente Robert Habeck; delle Finanze Giancarlo Giorgetti e Christian Lindner; della Difesa, Guido Crosetto e Boris Pistorius; del Lavoro, Maria Elvira Calderone e Hubertus Heil; e della Ricerca, Anna Maria Bernini e Bettina Stark-Watzinger.
Dopo la sessione plenaria e a margine degli incontri bilaterali, il premier Giorgia Meloni e il cancelliere Olaf Scholz hanno tenuto una conferenza stampa congiunta.
“Un accordo che è un’ottima notizia anche per l’Europa è il primo che rappresenta un cambio di passo nelle nostre relazioni”, ha detto Meloni. Scholz ha voluto evidenziare, invece, l’importanza della collaborazione energetica, in particolare per l’approvvigionamento attraverso il progetto della pipeline per l’idrogeno tra le Alpi.
I due capi di Stato, nel corso della giornata, hanno anche partecipato al summit virtuale dei Paesi del G20.
Molto interessante la posizione congiunta espressa in materia di politica estera. Sul conflitto in Medio-Oriente Italia e Germania concordano la ferma condanna di Hamas, ribadendo che Israele ha diritto all’autodifesa. Importanti, sostengono i due leader europei, sono le pause umanitarie per garantire gli aiuti alla popolazione civile di Gaza.
Sull’Ucraina, Meloni e Scholz hanno ribadito il pieno sostegno a Kiev, sottolineando che il presidente russo Vladimir Putin (presente da remoto al vertice del G20) potrebbe porre fine alla guerra ritirando le sue truppe. Sul patto di stabilità e crescita europeo Scholz e Meloni convergono sulla necessità di trovare un punto d’incontro, nonostante esigenze di bilancio diverse dei rispettivi paesi. Al riguardo Meloni ha detto:
“Si fanno dei passi in avanti giorno dopo giorno in una trattativa che facile non è, noi partiamo da necessità diverse, ma la chiarezza sulle proprie necessità aiuta anche a cercare delle soluzioni di sintesi. La posizione italiana non richiede una politica di bilancio allegra, che non abbiamo fatto e non stiamo facendo in Italia, siamo una Nazione seria e un governo serio. Noi abbiamo un problema di protezione degli investimenti, che riguardano anche scelte strategiche che ha fatto l’Ue come la transizione verde e digitale, il Next Generation Eu, la Difesa. Secondo noi è importante che le nuove regole di bilancio tengano conto di quanto le nazioni stanno facendo per favorire quelle transizioni e scelte strategiche, nel quadro di una politica di bilancio che deve essere seria. La posizione della Germania richiama soprattutto al tema del rientro del debito, e stiamo cercando di trovare il punto migliore per un patto che però deve essere possibile rispettare. Serve a noi ma serve all’Europa nel suo complesso”.
Scholz si è dimostrato ottimista per la questione Lufthansa-Ita, per la quale la settimana prossima ci sarà la notifica alla Commissione europea. Meloni è soddisfatta per la posizione tedesca sul tema migranti poiché l’accordo italiano con l’Albania è osservato con molta attenzione anche dalla Germania.
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