(di Francesco Matera) L’Istituto superiore di Sanità è certo, si va verso lo scenario più complesso, il 4, quello che porta i decisori politici a valutare un lockdown generalizzato.
Cinque sono le regioni ad alto rischio chiusura, Lombardia, Campania, Liguria, Lazio, Valle d’Aosta e la provincia autonoma di Bolzano. Sorvegliata speciale è Milano. Al riguardo il microbiologo Crisanti ha detto che Milano l’avrebbe chiusa 10 giorni fa.
In un report consegnato al governo ci sono tre settimane di tempo per valutare l’impatto delle chiusure dopo l’emanazione dell’ultimo Dpcm. Se fra tre settimane i contagi non dovessero invertire il loro trend di crescita non resta altra soluzione che chiudere tutto per non trovarsi nella situazione dello scorso marzo quando le terapie intensive non riuscivano a soddisfare la richiesta.
Il report dell’Istituto superiore di sanità
Corsera riporta i dati evidenziati dallo studio dell Iss: “In questo scenario si hanno valori di Rt regionali prevalentemente e significativamente maggiori di 1.5 (ovvero con stime dell’intervallo di confidenza al 95% di Rt maggiore di 1.5). Uno scenario di questo tipo potrebbe portare rapidamente a una numerosità di casi elevata e chiari segnali di sovraccarico dei servizi assistenziali, senza la possibilità di tracciare l’origine dei nuovi casi. Questo potrebbe comportare, “un sovraccarico dei servizi assistenziali entro 1-1.5 mesi, a meno che l’epidemia non si diffonda prevalentemente tra i più giovani, come osservato nel luglio/agosto 2020, e si riuscisse a proteggere le categorie più fragili come gli anziani. Aggiunge l’Iss, “appare piuttosto improbabile riuscire a proteggere le categorie più fragili in presenza di un’epidemia caratterizzata da questi valori di trasmissibilità. E spiega: In uno scenario nazionale di questo tipo è presumibile che molte regioni siano classificate a rischio alto e, vista la velocità di diffusione e l’interconnessione tra le varie regioni, è improbabile che vi siano situazioni di rischio inferiore al moderato. E infine: “Se la situazione di rischio alto dovesse persistere per un periodo di più di tre settimane, si rendono molto probabilmente necessarie misure di contenimento molto aggressive”.
Anche il commissario straordinario all’emergenza Covid, Domenico Arcuri, ha confermato che la crescita del contagio non è mai stata così impetuosa. I positivi sono otto volte di più di tre settimane fa. Con questi numeri nessun sistema sanitario, tantomeno quello italiano, sarà capace di reggere.
Poi Arcuri a margine delle conferenza stampa ha detto : “Le Regioni da maggio potevano attuare piani di rafforzamento degli ospedali”.
Inizia quindi l’impetuoso scaricabarile.