Le consultazioni del presidente della Camera, Roberto Fico, sembra abbiano aperto uno spiraglio per la formazione dell’esecutivo con un possibile, anche se non ancora decisivo, avvicinamento tra pentastellati e Partito democratico. Un sentiero stretto, visti i passaggi annunciati, che vanno dalla convocazione della direzione dem (pare lunedì 30 aprile), necessaria per sancire il ‘patto di governo’ con i pentastellati, fino alla consultazione degli iscritti 5Stelle sulla piattaforma Rousseau. È per questo che si attendono le mosse di Roberto Fico una volta fatta la sintesi dei colloqui a Montecitorio.La possibilità più concreta al momento è che la terza carica dello Stato salga al Colle giovedì, presumibilmente nel primo pomeriggio, per chiedere più tempo a Sergio Mattarella. E a questo punto si scavallerebbe il primo maggio con all’attivo 58 giorni di attesa dal voto. Certo, con in mano un possibile esecutivo M5s-Pd ,il Quirinale sarebbe pronto ad aspettare, dopodiché le pause di riflessione sarebbero davvero finite con il presidente non più disponibile a concedere ‘tempo’. Il Colle quindi passerebbe all’azione autonomamente, sempre che si proponga, ovviamente, un terreno inesplorato. Il percorso istituzionale del Colle è quello di seguire le indicazioni che i partiti hanno espresso chiaramente nello studio alla Vetrata. Chiuso il forno centrodestra-M5S e quello M5S-Pd, Mattarella potrebbe valutare l’opzione di un governo del presidente oppure uno di scopo che si occupi della modifica elettorale e della legge bilancio, e che porti al voto non prima del 2019.